Processo ponte Morandi, giornalisti contro i limiti al diritto di cronaca. Il 7 luglio manifestazione a Genova

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La mobilitazione organizzata per la prima giornata del procedimento da Assostampa, Ordine e Gruppo Cronisti Liguri. «La decisione del presidente del collegio giudicante di consentire solo 10 minuti di immagini alla prima udienza, ‘oscurando’ le successive, pregiudica il diritto dei cittadini ad essere informati», denunciano. All’iniziativa anche Usigrai e Cdr della Tgr Rai Liguria.

«No a limiti al diritto di cronaca dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati». Con questa motivazione Associazione Ligure Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri organizzano una manifestazione di protesta davanti al Tribunale di Genova dalle ore 10, giovedì 7 luglio, in concomitanza della prima udienza del processo per il crollo del Ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 morti).

«Un’ordinanza del presidente del collegio giudicante limita pesantemente l’esercizio del diritto di cronaca – denunciano i vertici delle associazioni dei giornalisti liguri, sostenuti da Fnsi e Odg nazionale –. In pratica spegne le Tv e oscura gli obiettivi dei fotografi, consentendo solo 10 minuti di immagini alla prima udienza e ‘oscurando’ le successive. Il provvedimento vieta perfino l’utilizzo delle immagini che saranno trasferite in sala stampa dal circuito chiuso».

Nel mirino dei giornalisti c’è soprattutto la parte dell’ordinanza in cui il presidente del collegio giudicante motiva così la decisione: «A fronte del comprensibile interesse mediatico per i fatti oggetto del presente procedimento l’introduzione nell’aula di udienza di telecamere e altri strumenti per la ripresa audiovisiva del processo potrebbero determinare una spettacolarizzazione dell’evento prevedibilmente deteriore per il sereno e regolare svolgimento delle udienze».

«Una motivazione viziata da un pregiudizio ideologico circa la qualità del lavoro dei giornalisti ed inquietante poiché, se acriticamente accolta, potrebbe costituire il pretesto per negare l’agibilità delle aule giudiziarie ai telegiornali e ai fotoreporter pregiudicando, con il diritto di cronaca, anche quello dei cittadini ad un’informazione, magari non spettacolare, ma puntuale professionale e plurale», sottolineano Fabio Azzolini, segretario regionale dell’Associazione ligure dei giornalisti, Filippo Paganini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, e Tommaso Fregatti, presidente del Gruppo Cronisti Liguria.

Alla manifestazione di protesta giovedì sono attesi anche il presidente nazionale dell’Odg Carlo Bartoli e il segretario nazionale Fnsi Raffaele Lorusso. (Ansa)

AGGIORNAMENTO DEL 6 LUGLIO 2022

All’iniziativa anche Usigrai e Cdr Rai Liguria: «Garantire le riprese per il processo sul ponte Morandi»
«Non si può negare il racconto per immagini della cronaca, non si può negare alle giornaliste e ai giornalisti della Rai di esercitare il proprio ruolo nel rispetto di quanto stabilito nel contratto di servizio». L’Usigrai e il Cdr della redazione Tgr Liguria aderiscono al presidio davanti al tribunale di Genova del 7 luglio con Fnsi, Ordine dei giornalisti e Associazione ligure dei giornalisti «affinché durante il processo per il crollo del ponte Morandi sia garantito adeguato accesso in aula anche alle telecamere del Servizio Pubblico non per “spettacolarizzare” ma per informare i cittadini secondo la professionalità e le regole deontologiche della nostra categoria».
«Le immagini – prosegue la nota – sono imprescindibili nella narrazione televisiva, negare le riprese o limitarle fortemente come è stato deciso dal collegio giudicante limita il diritto di cronaca, il diritto dei cittadini a essere informati e rappresenta un grave precedente istituzionale rispetto alla libertà di stampa e alla qualità della nostra democrazia». (Ansa)

@fnsisocial


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