“Faya Dayi”, documentario di Jessica Beshir sull’Etiopia e l’ infelicità  da cui fuggire 

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Presentato al Sundance Film Festival e l’anno dopo al festival cinematografico di Londra, questo documentario di quasi due ore arriva oggi sulla piattaforma MUBI preceduto dalla fama di essere un ottimo lavoro di cui è unica autrice la messicana-etiope Jessica Beshir, scrittrice, poetessa che qui ha affrontato per la prima volta molteplici ruoli: oltre ad averlo prodotto lo ha anche scritto e diretto e curata la fotografia.

Il film è il suo esordio nel lungometraggio, lo ha girato con taglio documentaristico sulle montagne dell’Etiopia, usando attori presi dalla strada. Ne sono derivati bellissimi ritratti, per lo più primi piani, una galleria di personaggi che animano storie anche personali. Ma l’obiettivo dell’autrice è quello di restituire sullo schermo il clima socio-politico dell’Etiopia di oggi, un paese pieno di problemi che stenta a seguire il fenomeno evolutivo che altri paesi africani mostrano di aver imboccato.

L’arretratezza, la povertà, il degrado morale e materiale, come combatterlo? Non sembri un paradosso, è purtroppo una triste realtà. Come i poveri sudamericani combattono la fame e la fatica masticando foglie di coca, così in Etiopia si fa analogo uso del khat, una pianta definita psico-attiva che scaccia l’angoscia, aiuta ad affrontare le fatiche della giornata, stimola il pensiero e fa guardare avanti, invece di stare sempre ripiegati su stessi.

Sia ben chiaro, non è un film che promuove l’uso di sostanze stupefacenti e tantomeno la liberalizzazione del loro commercio. E’ molto di più: è un viaggio poetico sull’Etiopia, un film onirico sulla condizione umana, immagini che coinvolgono e fanno riflettere.

 

FAYA DAYI
un film 2020

di Jessica Beshir

In esclusiva su MUBI dal 10 agosto 2022
una distribuzione MUBI


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