Articolo21, Iole Mancini e la bellezza della Libertà riconquistata

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E’ con grande piacere che lunedì 4 luglio scorso abbiamo partecipato, come delegazione dell’ANPI, alla festa per i 20 anni di Articolo 21, l’Associazione che si batte per la libertà di manifestazione del pensiero, la libertà di informazione, la libertà di essere informati. Libertà conquistate a caro prezzo nel nostro paese grazie all’antifascismo, alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione.
Le battaglie di Articolo 21, contro la concentrazione editoriale, le querele temerarie, il precariato nel giornalismo, le liste di proscrizione, sono le battaglie dell’ANPI da sempre e lunedì abbiamo rinnovato la nostra vicinanza a questa importantissima Associazione. Rinnovato una amicizia che era già nell’iniziativa dello storico presidente dell’ANPI di Roma, il comandante Massimo Rendina, il cui nome di battaglia, quale capo di Stato maggiore della I Divisione Garibaldi che liberò Torino, era appunto “Max il giornalista” e che fu il primo direttore del TG Rai.
La libertà di informazione è seriamente minacciata in tutto il mondo ed è un grave problema per la qualità e l’esistenza stessa della democrazia, basti pensare ai casi di Julian Assange, che rischia di restare sepolto a vita nelle carceri USA per aver informato il mondo sui crimini di guerra statunitensi; a quello di Anna Stepanovna Politkovskaja che denunciò i crimini di guerra russi in Cecenia e fu freddata sotto casa; a quello della giornalista palestinese Shereen Abu Akleh, uccisa nello svolgimento del proprio lavoro dai militari israeliani (fonte ONU); ai casi – venendo al nostro paese – di Gianluca Siani o di Andrea Rocchelli e ai tanti altri ancora, oltre che ai troppi giornalisti italiani che vivono sotto scorta per le minacce ricevute da poteri mafiosi, o da gruppi fascisti.
La nostra partecipazione è stata nobilitata dalla presenza della partigiana romana Iole Mancini, l’ultima sopravvissuta dalla prigionia nel carcere nazista di Via Tasso, dove subì 10 giorni di torture da Erich Priebke senza dire una parola dei suoi compagni e di suo marito, la medaglia d’argento al Valor Militare Ernesto Borghesi.
Dall’alto dei suoi 103 anni, con una forma invidiabile e senza minimamente temere il caldo che pure è impietoso in questi giorni, nel ricevere la preziosa tessera ad honorem di Articolo 21, ha rievocato i giorni della Resistenza, della terribile prigionia aggravata dalla paura delle spie, fino al giorno della Liberazione, affabulando i presenti con la storia della propria vita, della propria rocambolesca salvezza dovuta al guasto meccanico del camion che avrebbe dovuto condurla via coi tedeschi e con l’altro camion degli sfortunati che invece furono barbaramente trucidati alla Storta.
Soprattutto Iole ha voluto sottolineare la bellezza della Libertà riconquistata, della possibilità finalmente di parlare e finanche di cantare le proprie canzoni, andando poi a stringere la mano dei coraggiosi, giornalisti – forze dell’ordine – un sacerdote, che lottano oggi perché quella Libertà non regredisca di nuovo e con essa la Storia del nostro paese.

Fabrizio De Sanctis, Presidente Anpi Roma


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