Appello per Nicola Di Santo, detenuto a Bali da novembre. Rischia la pena capitale

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Mozziconi di sigarette spenti sul corpo, botte e percosse a non finire, pistole puntate alla tempia fingendo di sparare. I segni delle torture della polizia indonesiana sul corpo di Nicola Di Santo si vedono anche a distanza di mesi. Da novembre 2021 è detenuto in un commissariato a Bali, in Indonesia, accusato di essere il mandante di una rapina ai danni di un ex socio. Il Tgr Liguria ha incontrato il papà, Marco, che grazie all’aiuto dell’avvocata Alessandra Ballerini, sta denunciando le terribili condizioni a cui è sottoposto il figlio e il totale disinteresse dell’ambasciata italiana in Indonesia, che continua a non attivarsi e a negare le torture.  La Regione Liguria ha approvato un ordine del giorno con primo firmatario Gianni Pastorino che impegna tutti i rappresentanti politici a sensibilizzare l’opinione pubblica e il Governo affinché si trovi una soluzione per un caso che ha dell’incredibile. “Voglio ringraziare Gianni Pastorino e l’interno Consiglio Regionale per essersi fatti carico di questo nostro concittadino – commenta l’avvocato Alessandra Ballerini che ha preso a carico la questione – Spero che questa iniziativa politica possa sollecitare la Farnesina e si possa arrivare presto ad una soluzione perché è intollerabile che un cittadino possa essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti”.

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