Patrick Zaki, c’è attesa per l’udienza a Mansura

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Oggi potrebbe essere la fine di un lungo calvario iniziato il 7 febbraio 2020.

È prevista in data odierna l’udienza sul caso di Patrick Zaki, lo studente egiziano arrestato al suo arrivo in Egitto nel 2020 dove contava di trascorrere un breve periodo di vacanza con la sua famiglia.

Arrivava dall’Italia dove stava frequentando un master in Studi di Genere e delle Donne presso l’Università di Bologna.

Patrick è stato arrestato con l’accusa di aver diffuso su internet notizie dannose contro il regime egiziano di al-Sisi.

Venne inoltre accusato di appartenere a un gruppo terroristico e imputato per aver diffuso false notizie all’interno e all’esterno dell’Egitto a causa di un suo articolo articolo pubblicato nel 2019 sul giornale Daraj, sul trattamento riservato alla comunità cristiana copta, di cui anche la famiglia Zaky fa parte.

Immediatamente dopo il suo arresto secondo quanto riferito dal suo avvocato, Zaki venne portato a Mansura, la sua città natale, a circa 130 chilometri dal Cairo, dove fu picchiato, spogliato, sottoposto a scosse elettriche sulla schiena e sull’addome, oltre che abusato verbalmente e minacciato di stupro.

Dopo 19 mesi di custodia preventiva, a settembre 2021 è cominciato proprio a Mansura il processo. Viene scarcerato temporaneamente lo scorso dicembre in attesa di una nuova udienza.

L’appuntamento per i suoi avvocati  è oggi 5 aprile alle nove ora locale e italiana presso l’ala nuova del vecchio Palazzo di Giustizia di Mansura, davanti alla Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori della città natale di Patrick.

In Egitto così come in tutti i paesi musulmani è iniziato il Ramadan il mese sacro islamico che prevede il digiuno durante il giorno, ma anche un rallentamento delle attività. È possibile dunque che l’udienza venga rinviata o che venga annunciata un’assoluzione in mattinata.

Lo stesso Patrick nei giorni scorsi aveva dichiarato di non aspettarsi un’assoluzione definitiva ma probabilmente la data di una nuova udienza volta ad allungare la sua liberazione.

Il suo avvocato, Hoda Nasrallah, dice invece di aver smesso di formulare previsioni.

Zaki da questa notte è  sotto attacco hacker, questa mattina a poche ore dall’udienza, attraverso un messaggio su twitter ha dichiarato “sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media. Che buon inizio!!”

Un twitter che ha ricevuto centinaia di risposte in supporto e vicinanza al giovane ricercatore che auspicano l’esito positivo dell’udienza in corso.

 


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