La società dei rimandati a settembre 

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“Sopravvivere a un tumore allo stadio terminale ti insegna a non fare più sbagli, o almeno a non farne troppi, perché la perfezione non esiste. Mi trovavo al mio terzo 23 dicembre 2017, raggiunto alla veneranda età di ottantotto anni… o forse ottantanove. Ci credete che ho perso il conto?” 

In libreria dal 10 marzo scorso con La Nave di Teseo, “La società dei rimandati a settembre” di Guido Tortorella (288p, 19 Euro) è un romanzo generazionale travestito da fantascienza in cui passato e presente si fondono insieme in un andirivieni di ricordi ed esperienze. Un titolo apparentemente giocoso nasconde un volume denso di significati che porta a riflettere sulla vita, gli errori, le seconde possibilità…

Giacomo e Marco si incontrano una sera a Milano, al pub Leningrado. Hanno quarant’anni e sono amici dai tempi della scuola. Marco è un affermato avvocato, vive una vita agiata ed è felicemente sposato con Martina. Giacomo al contrario ha inanellato una serie infinita di errori che lo hanno portato a ritrovarsi sempre al verde, in un monolocale di periferia, senza un lavoro e con una moglie che lo ha mollato portando con sé anche il loro bambino.

Tornati a casa con qualche birra di troppo ‘sulla coscienza’, l’indomani i due si ritrovano catapultati indietro di quasi un quarto di secolo, costretti a ripartire dai loro 16 anni. Dopo lo sgomento iniziale, Giacomo accoglie questa prospettiva con favore, giocandosi il ‘secondo giro di giostra’ con maggiore senno: termina con successo la scuola, si fidanza con Giulia, mette su famiglia… Marco al contrario, che aveva avuto successo nella vita precedente, ripercorre quegli anni disperato all’idea di ricominciare tutto. Dopo anni vissuti da vero scapestrato – abbandonerà finanche la scuola – agli albori dell’era dei computer e del world wide web inizia ad indagare sulle cause che hanno portato lui e il suo migliore amico indietro nel tempo, imbattendosi in un gruppo segreto: “La società dei rimandati a settembre’ che dà titolo al libro, con risvolti inattesi.

Un romanzo che in fondo si pone come riflessione sulla vita, sugli errori, sulle seconde possibilità, sul peso di quel che ci si lascia alle spalle e la paura di ricominciare tutto daccapo. Una lettura inedita e intrigante.


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