Inchiesta Spotlight questa sera su RaiNews: “Il Bavaglio. Le querele temerarie contro la stampa, un problema per la democrazia”

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Ogni anno in Italia vengono notificate circa novemila querele per diffamazione a mezzo stampa. Di queste, 9 su 10 sono infondate, basate sul nulla. Eppure il fenomeno è in costante crescita, così come le richieste di risarcimento esorbitanti,  che hanno l’unico scopo di ridurre al silenzio i giornalisti scomodi. In altri Paesi questi abusi vengono sanzionati severamente, in Italia no. Chi querela non rischia nulla, chi è querelato invece, rischia tutto. Ne fanno le spese soprattutto i collaboratori freelance che non hanno una testata giornalistica a tutelarli.

E mentre il Parlamento temporeggia su una legge di riforma, attesa da vent’anni e costantemente affossata da veti incrociati e trasversali, l’Europa annuncia una direttiva comunitaria per tutelare i giornalisti da questo tipo di intimidazioni.

La puntata di Spotlight, “Il bavaglio” di Manuela Lasagna, si sviluppa intorno a tre storie di querele finite a favore dei giornalisti querelati con sentenze passate in giudicato, dopo anni di processo e costi anche notevoli per spese legali e altro, rimasti a carico dei giornalisti.

La prima storia riguarda il film-documentario di Claudio Lazzaro, Nazirock del 2008, citato per danni dal cantante di un gruppo musicale. Il procedimento si è chiuso in Cassazione a febbraio 2022.

La seconda storia (o storie) riguarda la cronista di giudiziaria di Latina Oggi Graziella Di Mambro che in 25 anni di professione ha collezionato circa 50 querele da parte di sindaci, politici, enti e società pubbliche per aver esercitato il diritto di cronaca. Tutti i procedimenti, penali e civili, aperti a suo carico si sono sempre chiusi con l’archiviazione o la sentenza di assoluzione.

La terza storia riguarda La Civetta di Minerva, periodico autofinanziato di Siracusa che nel 2012 ebbe il merito di scoperchiare la rete di interessi societari che legavano i vertici della Procura di Siracusa con l’avvocato Piero Amara, in quello che sarà poi conosciuto come “il sistema Amara”.  Un sistema che serviva all’avvocato faccendiere di Augusta – oggi reo confesso e collaboratore di giustizia in alcuni processi per corruzione in atti giudiziari di diverse Procure – di aggiustare i processi a favore delle società per le quali lavorava. Per l’inchiesta sui Veleni alla Procura di Siracusa, l’ex direttore della Civetta di Minerva, Franco Oddo e l’attuale direttrice, Marina De Michele, sono stati insigniti del Premio giornalistico Mario Francese. In dieci anni gli autori dell’inchiesta hanno ricevuto diverse querele e denunce per estorsione, da cui sono sempre stati assolti o archiviati. L’ultima querela è passata in giudicato nel 2021.

A corredo, sono state raccolte le interviste all’avvocato Andrea Di Pietro, esperto di diritto dei media, al segretario della Federazione dei Giornalisti europei, Ricardo Gutierrez, in missione in Italia e – per gli aspetti internazionali – a Maria Luisa Stasi, responsabile per l’implementazione delle normative a tutela della libertà di espressione nei mercati digitali di Article 19, partner della coalizione anti SLAPPs europea chiamata ad esprimere il proprio parere sul Piano d’Azione per la democrazia della Commissione Ue.


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