Mattarella bis, non esulto

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Mattarella è stato un ottimo Presidente, ma mi sarei aspettato un suo netto no ”pedagogico” all’offerta di un bis. Di quelli che aiutano a crescere, come recita il titolo del famoso libro della psicoterapeuta Asha Phillips.  Se Mattarella avesse ricusato la rielezione, i partiti sarebbero stati costretti ad affrontare la fatica di trovare una persona nuova, con la conseguente crescita collettiva del Paese. E per un momento – con l’ipotesi Belloni – ho pensato che avrebbero finalmente eletto una figura di spessore e in più donna. Poi, invece, la tentazione di ripiegare sul bis si è fatta strada, senza trovare il minimo ostacolo nel Presidente uscente. Che invece di confermare il suo no e richiamare i partiti ai loro doveri, ha prontamente assecondato la richiesta.

Io non esulto. Anche perché, dopo la seconda rielezione consecutiva, la Costituzione materiale è cambiata. I presidenti bravi dureranno 14 anni (o forse a vita). Il non rinnovo del mandato diventerà quindi una bocciatura implicita del capo di Stato. Così, nel nome della stabilità, stiamo intaccando il principio del ricambio,  vitale per la democrazia. Un danno enorme. Che Mattarella, da raffinato costituzionalista, avrà sicuramente modo di elaborare.

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