Caso Rocchelli, Fnsi e Alg: «Lo Stato italiano si faccia carico della ricerca di verità e giustizia»

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Sulla vicenda del fotoreporter e di Andrei Mironov, uccisi in Ucraina nel 2014, «saremo implacabile scorta mediatica, qualunque sarà l’esito del processo in Cassazione», anticipa il presidente Giulietti durante la conferenza stampa organizzata nella sede dell’Assostampa alla vigilia dell’udienza del 9 dicembre. Con lui anche i presidenti di sindacato e Odg regionali, Paolo Perucchini e Riccardo Sorrentino, e i genitori di Andy.

«Saremo implacabile scorta mediatica, giorno dopo giorno, di Andrea Rocchelli e Andrei Mironov, qualunque sarà l’esito del precesso in Cassazione». È la promessa fatta dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, durante la conferenza stampa organizzata nella sede dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, a Milano, per fare il punto sulla vicenda del fotoreporter e dell’attivista per i diritti umani uccisi nel 2014 nelle vicinanze della città di Sloviansk, in Ucraina, mentre documentavano le condizioni dei civili intrappolati nel conflitto del Donbass. In quella circostanza fu anche ferito il giornalista francese William Roguelon.

Nel 2019 la Corte d’Assise di Pavia ha condannato a 24 anni Vitaly Markiv, un militare della Guardia nazionale ucraina. Nel 2020 la Corte di Assise d’appello di Milano ha rivisto la sentenza e assolto e scarcerato il soldato. Oltre sette anni dopo l’assassinio di Rocchelli e Mironov, martedì 9 dicembre 2021 il caso arriverà alla Suprema Corte.

«La questione – ha aggiunto Giulietti – non è cosa accade nelle aule di giustizia, ma nelle aule della politica. Sarò in Cassazione a rappresentare la comunità dei giornalisti che si sono schierati al fianco della famiglia Rocchelli e un minuto dopo chiederemo un incontro al ministero degli Esteri, al presidente del Comitato per le minacce ai cronisti della commissione Antimafia e consegneremo loro la sentenza chiedendo di fare almeno un centesimo di quel che hanno fatto le autorità ucraine, che sono pesantemente intervenute per il loro concittadino. Chiederemo alle istituzioni italiane di reclamare risposte sull’assassinio di due persone. Non voglio credere che siccome l’Ucraina è un Paese amico su questa vicenda debba calare il silenzio».

Moderati dal presidente dell’Alg, Paolo Perucchini, alla conferenza stampa hanno partecipato i genitori di Andrea, Elisa Signori e Rino Rocchelli, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino e Anna Del Freo, segretaria generale aggiunta della Fnsi. La legale dalla famiglia, Alessandra Ballerini, è intervenuta con un videomessaggio.

«Esortiamo le autorità italiane a farsi carico della ricerca di verità e giustizia per Andrea Rocchelli e chiediamo allo Stato italiano di farsi carico di questa vicenda che vede un collega ucciso mentre stava svolgendo il proprio lavoro», ha esordito Perucchini, che, ripercorrendo l’iter giudiziario, ha evidenziando come entrambe le sentenze abbiano «confermato di fatto la ricostruzione dei fatti che hanno portato alla morte di Andy».

Per l’avvocata Alessandra Ballerini, «oggi abbiamo la verità ricostruita nelle sentenze, non ancora la giustizia».

Il padre di Andrea, Rino Rocchelli, ha ricordato che William Roguelon ha vinto di recente una causa civile in Francia, dove a breve inizierà un processo penale dinanzi a una sezione del tribunale di Parigi specializzata in crimini di guerra. «Se possibile ci costituiremo anche in quel processo», ha anticipato. «La terza tappa del giudizio – ha proseguito – sarà importantissima, ma non sarà la fine della nostra battaglia. La vicenda non sarà chiusa finché giustizia non sarà fatta».

Per la madre, Elisa Signori, «mai in questi anni abbiamo chiesto l’intervento della politica e malgrado ciò – ha evidenziato – la politica è entrata in questa storia da porte e finestre, a cominciare dalla presenza del ministro dell’Interno ucraino, dalla lettera del ministro della Giustizia ucraino a processo in corso, dalla mobilitazione delle istituzioni ucraine che hanno diffuso una descrizione eroico-patriottica di questa storia, dando dignità e autoassoluzione ai loro militari».

Andrea Rocchelli è stato vittima di una guerra asimmetrica perché voleva raccontare le sofferenze dei civili. «Ma l’omicidio di Andrea Rocchelli – ha incalzato la madre del fotoreporter – non è un fatto privato. È l’ennesimo caso di una tendenza globale a silenziare i giornalisti che danno fastidio e a lasciare che l’impunità avvolga i responsabili. C’è spazio nella politica di Italia ed Europa per difendere l’incolumità dei giornalisti? Esiste la volontà politica di opporsi all’impunità per chi uccide giornalisti? Gli Stati agiscano».

Ad Anna Del Freo, in rappresentanza della Federazione europea dei giornalisti, il compito di illustrare la difficile situazione che giornalisti e giornalismo vivono anche in Europa, in special modo nei Paesi dell’Est. In chiusura, il neopresidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino, ha annunciato che proporrà alla prossima riunione del Consiglio di conferire ad Andrea Rocchelli la tessera da giornalista professionista. «È stato un giornalista come ce ne sono stati pochi, uno di quelli – ha osservato – che ci fa capire che la libertà di informazione è qualcosa per cui si deve lottare».

@fnsisocial


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