Lorusso: “Lavoriamo per far uscire dall’Afghanistan coloro che hanno collaborato con i media”. Le azioni delle ultime ore

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Sono ore concitate, percorse con la fretta di chi sa che da un momento all’altro potrebbe perdersi qualcosa, anzi qualcuno, più di qualcuno, lungo la strada tortuosa che da Kabul porta oltre Kabul. Le descrive bene la voce del segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, che da giorni collabora con la IFJ (Federazione internazionale dei giornalisti) per stilare l’elenco delle persone che hanno collaborato con i media in questi anni e che adesso cercano di lasciare l’Afghanistan, prima che sia troppo tardi, prima che il nuovo regime diventi per loro una trappola mortale. “Si sta parlando di un momento di emergenza straordinaria – dice Lorusso – noi come Fnsi stiamo collaborando con la Federazione internazionale per fare uscire da quel Paese tutti coloro, con le rispettive famiglie, che hanno lavorato accanto ai media internazionali, italiani, europei”.
In concreto cosa si sta facendo per far uscire queste persone dall’Afghanistan?
“Abbiamo già consegnato un elenco al Ministero della Difesa e poi saranno le istituzioni a provvedere alla procedura per farli partire. Inoltre come organizzazioni sindacali dei giornalisti ci dobbiamo occupare senz’altro di garantire ai colleghi che sono lì le condizioni perché possano continuare a fare il loro lavoro, a raccontare cosa sta succedendo, dunque ad informare tutti noi. E’ evidente che c’è un’emergenza informazione dentro l’emergenza generale”.

Quanti sono quelli che hanno collaborato con i media e che hanno bisogno di andare via?
La Federazione Internazionale ha stilato un elenco di 500 nomi, più i familiari. Sono nominativi forniti dai colleghi che sono stati sul posto in questi anni. Ora è ovvio che dovranno essere le istituzioni governative a seguire l’iter per i documenti e poi c’è da stabilire dove potranno essere accolti.
Dove andranno?
“Sappiamo che saranno accolti in Europa e poi ci sono gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi. Noi speriamo di fare la nostra parte come Paese. Per quanto riguarda la Federazione Nazionale della Stampa Italiana sarà seguita ogni fase dell’accoglienza e dell’assistenza”.


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