Salento Book Festival, Nicola Gratteri: “si è magistrati 24 ore al giorno”

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Venerdì 9 luglio l’atrio di Palazzo Marchesale è tornato a riempirsi di voci, vite e storie. Il “Salento Book Festival” ha fatto tappa a Galatone per uno degli appuntamenti più attesi della kermesse culturale: la presentazione del nuovo libro di Nicola Gratteri, scritto con Antonio Nicaso, “Ossigeno illegale”, edito da Mondadori. L’evento ha registrato il “tutto esaurito” in poco tempo dal momento in cui è stato possibile prenotare i posti a sedere, in pieno rispetto delle normative anti-covid. Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, dialogando con il giornalista Antonio Sanfrancesco, ha messo in luce come le mafie abbiano sfruttato a loro vantaggio le ondate pandemiche.

“Molte famiglie vivono lavorando in nero. Di conseguenza, nel momento del lockdown, non potendo più contare sull’entrata di quelle trenta, cinquanta euro giornaliere, la mafia ha provveduto mandando contanti nelle case e facendo la spesa per i propri concittadini. Così facendo alle prossime tornate elettorali il cittadino si ricorderà del boss mafioso nel momento del bisogno”. Inevitabile non parlare durante l’evento del maxi-processo in corso “Rinascita Scott” che conta più di trecentoventicinque imputati. “Per me questo processo è importante” spiega Gratteri “perché tra gli imputati ci sono professionisti: avvocati, commercialisti, quelli che solitamente si suole chiamare colletti bianchi. In sostanza, gli insospettabili”. Quando gli viene chiesto perché questo processo tuttavia sia poco seguito dai media, il Procuratore non risponde, ironizzando di non voler accrescere quella fama da “soubrette” che ritiene alcuni giornali gli abbiano costruito. “Dicono io vada a cercare il consenso, ma non ho bisogno di pubblicità. È importante che la gente però sappia quello che la magistratura fa perché così potrà avere fiducia nel nostro operato. Per questo è importante l’informazione corretta. Da una parte è bello che si possa accedere così facilmente alle notizie, dall’altra questa facilità ha alimentato le fake news. Negli ultimi anni sistematicamente c’è qualcuno che la mattina si alza e scrive un articolo falso su di me.

Ma oltre a iniziare una causa civile non posso fare altro. Andare a ribattere il giorno dopo su un altro giornale servirebbe solo a dare maggiore riverbero alle notizie false e io non do pubblicità a chi è in mala fede”. Un silenzio pregnante di commozione è calato nel momento in cui Gratteri durante la presentazione ha fatto riflettere sul ruolo che dovrebbe avere il magistrato nei tempi odierni. “Bisogna essere credibili. Perché se la gente si fida di noi sarà più facile che vengano denunciati i fatti, che non si pieghi la testa. Si è magistrati 24 ore al giorno. Una volta a settimana, più precisamente dalle due alle otto di sera, le persone possono venire a trovarmi in ufficio per raccontarmi, parlarmi. Così facendo si scoprono cose inimmaginabili. Mi piace ricordare sempre la storia di una signora anziana che si è presentata da me disperata perché il colonnello non l’aveva ricevuta. La donna, una volta accolta nel nostro ufficio, ha denunciato un mafiosetto e poi si è ripresentata da me qualche giorno dopo con l’aria serena, liberata da quella sopraffazione. Ecco perché è importante la credibilità, bisogna prestare ascolto e dare sostegno alle persone anche nelle cose apparentemente bagatellari: se la gente ha fiducia in noi, la confidenza la farà a noi. Non al capo mafia. La forza sta nel noi”.


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