Doppio appuntamento con Amnesty ad Ancona il 6 luglio

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Presso la Mole la presentazione del libro “Ti racconto l’Iran” e in serata proiezione del film “Nasrin”

Martedì 6 luglio Amnesty Ancona e Lazzabaretto propongono un doppio appuntamento alla Mole per conoscere la realtà iraniana e la situazione dei diritti umani nel paese.

Alle ore 19, negli spazi del Lazzabaretto, in programma la presentazione del libro “Ti racconto l’Iran. I miei anni in terra di Persia” con l’autrice Tiziana Ciavardini; seguirà alle  21.30, nell’Arena Cinema Lazzabaretto, la proiezione del film “Nasrin” di Jeff Kaufman, tra gli eventi organizzati in occasione dei 60 anni di Amnesty International.

 

In “Ti racconto l’Iran”, Armando Editore, con prefazione di Dacia Maraini, l’antropologa culturale, giornalista e scrittrice Tiziana Ciavardini riporta le sue esperienze sul campo, affrontando tematiche relative al pregiudizio, all’Islam, alla condizione della donna, ai diritti negati, ai rituali religiosi e non, sino agli interrogativi incerti e preoccupanti sull’imminente futuro della Repubblica Islamica dell’Iran.

La presentazione, realizzata nell’ambito della rassegna “Provviste d’estate”, è organizzata in collaborazione con Casa delle culture, Arci e Libreria Fogola. Ingresso libero.

 

La proiezione serale, introdotta da Tiziana Ciavardini, è dedicata a Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana per i diritti umani condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate dopo aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo.

Girato segretamente in Iran, il lavoro di Kaufman è un ritratto immersivo di Nasrin e del movimento per i diritti delle donne iraniane.

Il film ha ricevuto il patrocinio di Amnesty, che nelle motivazioni ha invitato a guardare questo straordinario documentario sottolineando che “noi possiamo e dobbiamo scandalizzarci, in solidarietà con Nasrin, con la sua meravigliosa e combattiva famiglia, con gli attivisti e le attiviste per i diritti umani dell’Iran; dobbiamo trasformare le nostre voci in uno strumento di pressione per tirare fuori Nasrin dal carcere. Il suo posto è nel suo studio di avvocata”

 


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