Le violenze a Roma mentre i ristoratori chiedono solo garanzie

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Hanno cominciato con i fuochi d’artificio sulle piazza centrali di Roma per annunciare l’inizio della guerriglia poi hanno attaccato le forze dell’ordine con bombe carta, bottiglile incendiate e sassi.

Lo aveva anticipato Giuliano Castellino leader di Forza Nuova che ci sarebbe stata una manifestazione a Roma in Piazza del Popolo alle ore 23 di sabato 24 ottobre per protestare contro la ‘dittatura sanitaria e il coprifuoco’. La protesta era stata annunciata attraverso gruppi Telegram e WhatsApp

Un corteo che la magistratura ha sottolineato piú volte non fosse stato autorizzato.

“Se ne facciano una ragione giornalisti, politicanti e benpensanti vari – aveva dichiarato Castellino – la rivolta è tricolore, il popolo è unito oltre gli schemi imposti dal regime, il veleno ideologico e il finto scontro destra/sinistra; l’unità popolare garantisce che nel futuro non può che esserci la vittoria”.

Gli scontri sono iniziati poco dopo le ore 24 e secondo l’Adnkronos due agenti di polizia sono rimasti feriti, ed uno è stato portato in ospedale. Per ora sono almeno dieci i fermati, tutti italiani ed appartenenti a gruppi ultras.

Nella notte sono stati bruciati alcuni motorini e cassonetti nei pressi di Piazza del Popolo. La polizia ha cercato di disperdere la manifestazione e le cariche sono continuate anche nelle zone limitrofe fino a Piazzale Flaminio, e Piazza delle Belle Arti.

C’é invece un’altra parte del popolo romano, costituita da gente per bene che odia la violenza e che in maniera pacifica protesta nei confronti del ‘coprifuoco’ deciso dal Governo: sono i commercianti, gli esercenti, che vedono andare in fumo anni ed anni di lavori e sacrifici.

Il dissenso violento degli Ultras non ha nulla a che vedere con la disapprovazione dei ristoratori romani che avevano appreso dell’Ordinanza della Regione Lazio, in cui veniva disposta la chiusura al pubblico dei locali dalle ore 21 alle 24 di Campo de’ Fiori, piazza Trilussa (area scalinata Fontana Acqua Paola), piazza Madonna de’ Monti, via Pigneto e molte altre zone. Commercianti contrari anche al successivo provvedimento, in vigore fino al 13 novembre prossimo, in cui é stato sancito il divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche nelle giornate del venerdì e del sabato dalle ore 21:00 alle ore 7:00 del giorno successivo.

Un’ordinanza che verrá nuovamente modificata con il nuovo Dcpm che verrá reso noto nella giornata di domenica 25 ottobre.

Le restrizioni ‘imposte’ dal governo sono dovute alla crescita della curva dei contagi da Covid19. Per questo motivo con transenne e nastri la polizia locale ha chiuso molte piazze della movida nel centro di Roma.

Nelle proteste pacifiche dei ristoratori sono stati esposti molti cartelloni con le scritte ‘Lasciateci lavorare’ o ‘Come pagheremo l’affitto?.

Un lecito grido di preoccupazione da parte dei gestori romani che temono ci siano forti ripercussioni con quest’ultimo lockdown sul mondo dell’economia.

Anche Confesercenti ha esternato le proprie preoccupazioni “L’aver evitato il lockdown totale è un fatto positivo, ma le restrizioni imposte potrebbero comunque avere ripercussioni drammatiche sulle imprese, in particolare nei comparti colpiti in maniera diretta dalle nuove limitazioni”, ha detto Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti.

“Chiediamo non solo che si predispongano sostegni adeguati, ma che stavolta siano davvero immediati: alcune misure già annunciate da tempo – come i contributi per le imprese dei centri storici, o quelli per le attività di ristorazione e dei settori ricreativi e dell’intrattenimento – sono ancora bloccate dalla mancanza di decreti attuativi. Bisogna cambiare passo”.

Confesercenti chiede dunque il blocco degli affitti e le procedure fallimentari. Queste disposizioni per il contenimento del Covid-19, porteranno ad una riduzione di circa 5,8 miliardi di euro di consumi delle famiglie causeranno la chiusura di altre 20mila attività.

É stata indetta per Mercoledì 28 ottobre dalle ore 11.30, a Roma, una manifestazione davanti le colonne del Pantheon, in cui i ristoratori scenderanno in piazza per protestare contro gli ultimi provvedimenti presi dal Governo e dalla Regione Lazio per il contenimento della seconda ondata di Covid 19.


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