Verso un New Deal che ripristini la fiducia tra cittadini, politica e istituzioni

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La pandemia da Covid-19 ha messo a nudo tutte le fragilità del nostro mondo. Non solo quella sanitaria ma anche  quella economica e sociale. Nonostante gli allarmi delle epidemie precedenti da virus  i governi nazionali ed le autorità sovranazionali si sono fatti trovare impreparati di fronte a una nuova pandemia a rapidissima diffusione grazie a un mondo iper globalizzato.L’Italia che ha saputo fronteggiare l’emergenza sanitaria con un lockdown efficace oggi si trova a dover mettere in pratica tutte le misure di riparazione dei danni economici e sociali.

Non si tratta di ritornare alla normalità di prima, ma di costruirne una che cancelli le anomalia della vecchia. Non è normale, come segnala  il Forum sulle diseguaglianze, una povertà assoluta raddoppiata dal 4,2% al 8,4% dal 2010 al 2018, una dispersione scolastica del 14.5%,  una modesta percentuale di giovani  che termina all’università, una gran parte di laureate soprattutto meridionale costretta a emigrare  per trovare un lavoro e la speranza di un miglioramento di vita.

Nell’ultimo quarantennio sono cresciute le disuguaglianze sociali tra le nazioni e al loro interno. In Italia la ricchezza posseduta dai 5000 adulti più ricchi è cresciuta dal 2 al 7% mentre quella posseduta dal 50% della popolazione più povera è diminuita dal 10 al 3%. È il risultato del fallimento storico del neoliberismo che affidando al mercato e alle sue mani invisibili, che avrebbero reso più ricchi e felici tutti, ha accresciuto invece la disuguaglianza e l’ingiustizia sociale. Ha subordinato la Stato ai poteri economici, non ha riconosciuto  gli organismi sociali di disintermediazione, ha ridotto la spesa pubblica tutto soprattutto per la scuola, la sanità, la ricerca di base, ha negato la diversità di classe con risultato della Politica ridotta alla sola economia senza porsi il  dovere costituzionale  di rimuovere gli ostacoli sociali onde rendere tutti i cittadini uguali.

Tutto ciò ha provocato l’indebolimento  della democrazia ridotta alla formalità del voto senza consentire alcun confronto e coinvolgimento dei cittadini nelle scelte delle politiche pubbliche demandate invece ai cosiddetti tecnici.   Il risultato è stato la crescita  della rabbia sociale che populisti e sovranisti di turno hanno saputo strumentalizzare elettoralmente.

Sui giovani la ricaduta di queste scelte politiche  ed economiche è pesante, ha prodotto un profondo sentimento di sfiducia verso la politica, le istituzioni, la magistratura come si deduce anche dalla nuova indagine del Centro Studi Pio La Torre sulla percezione degli studenti del fenomeno mafioso e della violenza . La globalizzazione ha interconnesso tutto il Pianeta, la tecnologia ha rivoluzionato il sistema di vita degli scambi, ma  senza alcuna governance democratica a livello sovranazionale e nazionale hanno indebolito la democrazia e  aumentato la disuguaglianza e le ingiustizie sociali.

La crisi pandemia può essere occasione per invertire la tendenza costruendo un nuovo modello di sviluppo guardando a un nuovo  New Deal del XXI secolo che ripristini un clima di fiducia tra cittadini, classe dirigente, politica, istituzioni.  Il
Recovery Plan che il governo deve presentare all’Unione Europea per poter utilizzare i fondi europei messi a disposizione per la Ripartenza e la Crescita economica è l’occasione storica per la svolta auspicata per eliminare le disuguaglianze e potenziare la democrazia e l’inclusione attraverso il confronto di tutti i cittadini.  Senza questa radicale svolta  le vittime saranno soprattutto le nuove generazioni che non avranno parità di opportunità e di crescita sociale.

Il Centro Studi Pio La Torre si è posto di contribuire a questo obiettivo con il progetto educativo che svolgerà ancora una volta con le scuole medie superiori italiane. Il centro si adopera di collaborare con le scuole italiane anche per affrontare la difficoltà organizzativa posta dalla pandemia per non rinunciare a fornire agli studenti gli strumenti culturali di comprensione del presente per aiutarli a realizzare quel cambiamento auspicato di pari opportunità e di democrazia sostanziale e compiuta.


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