Arresti giornalisti Bielorussia. Baj e Efj chiedono indagine per ipotesi di reato

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L’arresto come mezzo per fermare i giornalisti affinché non possano fare il loro lavoro di documentare le proteste di piazza. È il metodo usato dalle autorità bielorusse, che ieri, 27 agosto, hanno arrestato , secondo la Baj ((Associazione bielorussa dei giornalisti) e incarcerato almeno 47 cronisti locali e stranieri che si preparavano a coprire le proteste di Minsk e Brest per le loro testate. La polizia ha anche confiscato i loro telefonini, le telecamere e i loro documenti di identità. In seguito i reporter sono stati rilasciati  e il ministero dell’interno ha negato che fossero mai stati incarcerati, sostenendo che erano stati fermati solo per vedere se i loro accrediti erano in regola.

La Baj, sostenuta dalla la Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha intentato un’azione legale chiedendo di aprire  un’indagine per ipotesi di reato nei confronti di chi ha disposto gli arresti. Secondo l’Associazione dei giornalisti bielorussi, è stato violato l’articolo 198 del codice penale, che parla di  “Ostacolo alla legittima attività professionale di un giornalista”.

E’ chiaro ormai che il dittatore Alexandr Lukashenko, in difficoltà dopo le elezioni che lo hanno riconfermato ma che sono sospettate di pesanti brogli, ha preso di mira la stampa indipendente nel tentativo di mettere a tacere e far passare sotto silenzio il più possibile  le proteste popolari.

Il Comitato direttivo della Efj si è riunito ieri e ha sollecitato tutti gli affiliati a fare pressing sui propri Governi affinché intervengano sul Governo bielorusso. E’ ormai chiaro che la diplomazia europea dovrà passare dalla Russia, che non accetterà di vedere uscire Minsk dalla propria sfera di influenza. Vladimir Putin, nel ribadire il suo sostegno a Lukashenko gli ha anche però inviato un messaggio molto deciso, quello di ascoltare le proteste di piazza. Non è ancora chiaro se la strategia di Mosca punti a mantenere l’attuale dittatore o se già pensi a un successore che le dia maggiori garanzie.

Il sostegno internazionale ai colleghi bielorussi è in ogni caso di cruciale importanza per il mantenimento almeno di un’informazione base nel Paese.


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