Mancava tempo alla Liberazione, era il 1943

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Nonno Tore aveva lasciato Salice Salentino, in provincia di Lecce, in direzione Altamura, nel barese. Nonna Adele era rimasta in paese, con la paura nel cuore, come tutti.
Una sera, mentre la guerra infuriava, dietro ad un bicchiere di vino rosso e a tanta stanchezza, un soldato americano svelò a nonno Tore, che poche ore dopo sarebbe stata bombardata Salice, dandogli il tempo di mettere in salvo almeno la sua famiglia.
Corse nonno, corse a lungo, fino a trovare il modo di contattare il Municipio e con esso la nonna: scappate, mettetevi in salvo, bombarderanno.
Era il 2 luglio del ’43, giorno della fiera della Madonna della Visitazione, i salicesi si misero in salvo, le bombe arrivarono puntuali ma non morì nessuno.
Quando la guerra finì, nonno Tore conservava negli occhi l’orrore vissuto, non finivaemai di raccontare e tramandare la necessità di resistere, per difendere Il tricolore, la propria identità, la propria idea di libertà, la propria anima.
Diversa nella sostanza ma non nello spirito era stata del resto, la resistenza di nonna Anna, una ventina d’anni prima, in quel di Ceglie Messapica, nel brindisino.
Ragazzetta andava per i campi, con altri coetanee. Ma per lavorare, peraltro in condizioni disumane, era necessario cedere ai voleri dei caporali, allora come accade purtroppo ancora oggi.
Si ribellò nonna Anna, e guidò la protesta delle braccianti contro gli oppressori urlando resistente i loro diritti.
Finì in caserma, in cella di sicurezza, fiera delle sbarre per aver difeso la libertà.
Un ossimoro che viviamo in mille sfumature ancora oggi, anno domini 2020.
Tutte le volte che è necessario resistere alle oppressioni, ai bavagli, alle pericolose derive squadriste, ad ogni forma di minaccia alla libera e civile autodeterminazione.
Non ho fatto la guerra, ma porto nel sangue il sacro valore e fuoco  della Resistenza così come tramandatomi dai nonni e dai miei genitori. Tante sono le piccole grandi guerre che siamo chiamati a combattere. Quella contro la libertà d’informazione, ahimè, è una.
Ma lungi dal sognare utopie, vivo il quotidiano consapevole che la libertà è una scelta e una conquista, dal sapore straordinario e il costo altissimo.
E va difesa, con civile resistenza.
Buona festa della Liberazione, ogni giorno.

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