Luci e ombre al tempo del coronavirus

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“Una sensazione mi dice che il tasso di mortalità del 3 / 4% di cui parla l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia falso. Si guarisce facilmente anche senza vedere un medico.” Donald Trump va a sensazioni. Un punto di vista interessante: risolvere i problemi di salute globale andando a istinto, ignorando cifre e statistiche. Veramente un’ottima idea per il presidente americano se in gioco c’è qualcosa di ben più importante della salute di tutto il Pianeta, ossia vincere lui le elezioni USA.

D’altro canto, in questi ultimi giorni di castronerie ne abbiamo ascoltate e lette parecchie. E per castronerie intendo tutte quelle affermazioni che non si basano su dati scientifici. C’è una fetta della popolazione italiana che non si fida e propende sempre per il complottismo. Chi si avvicina con l’aria di colui a cui non la si dà a bere dicendo che è tutta una farsa, oppure che la situazione è più grave e non ce lo dicono, o che le regole imposte di distanziamento sociale e divieto di riunioni di massa siano tutta una mossa per controllare le persone…

La realtà è che non ci sono misteri come pure non ci sono certezze: un virus nuovo, che il sistema immunitario degli esseri umani non ha mai conosciuto, contagiosissimo e che non sappiamo perché talvolta è particolarmente aggressivo non solo con persone malate o anziane, ma anche con giovani sani

Dunque, evitiamo di diffondere sciocchezze a voce o sul web… E questo è il peggio che emerge in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, insieme a tentativi di campagna elettorale sfruttando la paura o il lucrare su mascherine, disinfettanti o presunte cure miracolose a base di vitamine.

Poi c’è anche altro, per fortuna.

Abbiamo esempi virtuosi dei cittadini isolati nella zona rossa che sono di ispirazione per il senso civico che stanno dimostrando.

Ci sono i nostri ricercatori che lavorano giorno e notte per analizzare tamponi e cercare di trovare il punto debole di questo virus: dai laboratori delle Università a quelli dell’ISS, del Sacco, dello Spallanzani…

Abbiamo un esercito di eroi ( e non è retorica ) composto da medici, infermieri e tutto il personale sanitario che non conosce sosta, che lavora ininterrottamente con dedizione e passione e che sta pagando il prezzo dei tagli di cui negli anni è stato vittima il SSN. Che veramente, veramente, è uno dei migliori del mondo.

Ho intervistato qualche giorno fa il consigliere senior del direttore generale dell’OMS, Bruce Aylward. Un medico di frontiera che si è impegnato nella lotta alla polio, poi ad ebola, ora al Covid19. Alla mia domanda se era vero che questo virus uccide quasi esclusivamente persone anziane e malate, pensando che io volessi sminuirne la gravità ha risposto: “Dobbiamo ricordare che noi giudichiamo una società per come si prende cura dei più vulnerabili, quindi dobbiamo preoccuparci e prenderci cura di tutti.”

È esattamente quello che fa il nostro SSN. Non lasciare indietro nessuno.  O almeno, che cerca di fare tentando di rispettare la missione che gli è data dalla nostra Costituzione, perché “La salute è diritto di tutti” .

E questa è la lezione che ci lascerà questa emergenza che ci auguriamo finisca il prima possibile: la sanità non può essere depredata, svuotata, tagliuzzata. E la ricerca non può essere considerata un optional.


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