Premio Valeria Solesin a una tesi sulla cura degli animali da parte dell’uomo

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“I ricercatori italiani sono giovani Ulissi che viaggiano attraverso il mondo in cerca di risposte. Andare all’estero arricchisce, ma non deve essere un alibi per non impegnarsi a dare loro risposte qui, nel loro Paese”. Coinvolgente e applaudito l’intervento della professoressa Elena Granata, in occasione della cerimonia per il IV Premio di Laurea hashtag#ValeriaSolesin, istituito dalla Fondazione Lavoroperlapersona, che si è svolto giovedì 12 dicembre a Roma. Alla presenza del rettore della Luiss Guido Carli University Andrea Prencipe, il presidente della Fondazione Lavoroperlapersona Gabriele Gabrielli ha illustrato lo spirito con cui è stato istituito il premio, che punta a ricordare la bellezza e l’intraprendenza della compianta ricercatrice e incoraggiare altri giovani a impegnarsi nella ricerca. “Valeria Solesin è per noi l’icona dei giovani ricercatori impegnati per accrescere la propria competenza e le competenze del mondo, producendo conoscenza attraverso la ricerca”, ha dichiarato Gabrielli.
“Come Antonio Megalizzi e Giulio Regeni, Valeria Solesin rappresenta l’intraprendenza e la bellezza dei giovani ricercatori italiani dediti all’apertura e allo scambio, strappati alla vita dalla violenza disumana del terrorismo. Il loro messaggio è vivo, così come sono vivi la stima e l’ammirazione per le loro famiglie, che instancabilmente chiedono verità e giustizia”, ha affermato nel suo intervento la giornalista Asmae Dachan.

Si aggiudica la IV Edizione del Premio Valeria Solesin la tesi della dottoressa Anna Ravaschietto dal titolo L’etica animale: la voce della cura conseguita presso l’Università degli Studi di Roma – La Sapienza. La tesi della dottoressa Ravaschietto, attraverso un percorso estremamente puntuale e ben argomentato, propone un originale tentativo di fondare l’etica animale nel solco più ampio dell’etica della cura. L’etica della cura, nel cui cuore è possibile situare il tema dei beni relazionali, supera una visione degli esseri umani intesi come esseri slegati e privi di relazioni, ma come esseri che hanno nella loro costituzione la relazione. I beni relazionali, in questo caso, vengono approfonditi dalla dott.ssa Ravaschietto come la necessità di prendersi cura dell’ambiente e degli animali, consapevoli che solo nella relazione con essi è possibile coltivare, insieme, l’umano e la sua dignità. “Mi sono interrogata sullo statuto morale degli animali e sui nostri comportamenti non virtuosi con essi”, ha raccontato la vincitrice.

La tesi verrà pubblicata dalla casa editrice FrancoAngeli

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