Festa Cinema Roma 2019. “Where’s My Roy Cohn?”, l’uomo che gettò i semi dell’attuale destra americana

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“Where’s My Roy Cohn?”, titolo del documentario di Matt Tyrnauer, è la questione che si pose Donald Trump quando iniziarono le indagini sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016. Gli mancava insomma uno come Roy Cohn, suo ex consigliere, avvocato personale, interprete al meglio delle arti bieche della politica del secolo ventesimo, scomparso dalla scena perché morto di AIDS. Roy Cohn era stato un personaggio così precipuo da entrare, attraverso l’interpretazione di Al Pacino, in una miniserie televisiva del 2003 tratta dall’opera teatrale di Tony Kushner “Angels in America- Fantasia gay su temi nazionali”.

Nato a New York nel 1927 e morto nel 1986 a Bethesda, Roy Cohn era un legale tra i più spregiudicati degli Stati Uniti.  Aveva difeso ricchi, potenti, boss mafiosi, politici corrotti ed esponenti di estrema destra, facendo loro vincere cause impraticabili e indegne. Nel 1951 aveva avuto un ruolo importante nella cosiddetta “caccia alle streghe”: viceprocuratore federale nel processo per spionaggio a carico dei coniugi Rosenberg, contribuì a che fossero condannati a morte.  Consulente del senatore Joseph McCarthy, durante il “terrore Rosso” degli anni ‘50 Cohn ebbe un grande ascendente su di lui e insieme inaugurarono l’era della politica americana paranoica, fatta di tattiche intimidatorie, retorica divisiva, aggressività contro le minoranze vulnerabili, metodi che oggi purtroppo riemergono con forza, tanto che il film fa un parallelo tra i modi bellicosi e rozzi di Roy Cohn con lo stile dell’attuale inquilino della Casa Bianca.

Roy Cohn, benché omosessuale, non lo dichiarò mai e anzi aiutò Mc Carthy e l’FBI di J. Edgar Hoover a distruggere altri omosessuali come lui. Da assistente di McCarthy contribuì alla linea del senatore secondo cui molti gay fossero spie comuniste, cosa che portò Eisenhower nel 1953 a un ordine esecutivo che vietava di avere impiegati gay nelle istituzioni federali. Il documentario di Matt Tyrnauer, incessante e pieno di suspense, ricostruisce attraverso molte testimonianze le origini dell’ascesa della destra, rivelando per la prima volta come uno scaltro e instabile manipolatore come Roy Cohn abbia contribuito a plasmare l’attuale situazione americana con personalità da lui forgiate e attraverso un preciso modello comportamentale. “La mia speranza – dice il regista – è di accendere il fuoco del riconoscimento culturale; il film ha l’intento di spiegare e motivare la gente ad agire subito e a rifiutare gli istinti più oscuri della psiche americana prima che ci annientino”.

Where’s My Roy Cohn? Matt Tyrnauer 

Interpreti Roger Stone, Ken Auletta, Liz Smith, Anne Roiphe, David Cay 

Montaggio  Andrea Lewis, Tom Maroney 

Musica Lorne Balfe

 Produttore  Matt Tyrnauer, Corey Reeser, Marie Brenner, Joyce Deep, Andrea Lewis

 Co-produttore Blaine Vess, Andrew Tobias, Randy Fertel, Jamie Wolf, Graham High, Alison Schnapp, Micah Baskir 

Produzione Altimeter Films 

Co-produzione  Concordia Studio, Wavelength Productions


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