L’ora di Legalità. Di Loris Mazzetti. Prima puntata: Antifascismo. Domenica 5 maggio ore 23,30

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“La nostra bellissima, straordinaria Costituzione – non per niente fatta dai nostri padri costituenti che non hanno tralasciato nessun aspetto della legalità – dovrebbe essere studiata molto di più di quanto non si faccia ed è un esempio su cui basarsi. E’ la Costituzione italiana e gli italiani, se prendessero ad esempio per la legalità la Costituzione non potrebbero fare errori. Sarebbero dei cittadini perfetti”. Così la senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre riflette sulle “radici” della legalità nel primo appuntamento con “L’ora di legalità”, il nuovo programma di Loris Mazzetti dedicato all’impegno civile contro mafie, corruzione e razzismo, in onda da domenica 5 maggio alle 23.45 su Rai3.

Liliana Segre rilegge con Mazzetti la propria storia di donna ebrea, perseguitata dal nazifascismo: le leggi razziali, l’esclusione dalla vita civile, la deportazione. Violenze accompagnate da una parola contro la quale continua a battersi: indifferenza. “Mi sono resa conto – dice Liliana Segre – che la violenza e l’indifferenza sono due cose che vanno insieme. Ma, mentre la violenza si può combattere, dall’indifferenza non ci si può difendere, perché l’indifferenza è fatta di niente, è fatta di una nebbia che ti avvolge. E’ fatta di quello che si volta dall’altra parte per non vedere e al quale non puoi dire, anni dopo ‘tu mi hai fatto male voltandoti dall’altra parte’ perché lui dirà: ‘ma io non ti ho visto’.”

Per questo continua a essere testimone attiva di quanto vissuto, soprattutto con i più giovani, e a insistere sull’importanza del non dimenticare: “Il presente – aggiunge – si fonda sul passato. Se non si studia la Storia, gli eroismi e gli errori del passato, è difficile crearsi un presente e prevedere un futuro di legalità.

La puntata propone anche un contributo esclusivo con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ripreso durante l’incontro privato con i superstiti e i famigliari delle vittima della prima strage nazifascista di Monchio, Susano e Costrignano del 18 marzo 1944.

Non mancano, inoltre, i video di Primo Levi che ricorda la tragedia di Auschwitz e di Enzo Biagi che in una puntata de “Il Fatto” parla con Franco Giustolisi dell’Armadio della vergogna che nascondeva i fascicoli dell’indagini sulle stragi nazifasciste.

Gli studenti del corso “Mafie e Antimafia” della docente Stefania Pellegrini dell’Università di Bologna si interrogano  sul perché è importante parlare ancora di fascismo.

Pensiamo alla Costituzione, i suoi principi, i valori a cui si ispira si pongono in netto contrasto con il fascismo, lo combattono e lo rendono illegale”


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