Rom “sacca parassitaria”? E’ linguaggio filo-nazista

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Il Camping River a Roma è stato sgomberato, per “motivi sanitari”. Stava lungo il Tevere da una decina d’anni, con tutti i suoi immensi problemi di un campo Rom abusivo, tollerato, noto a tutti, ma un momento prima del divieto di sgombero (per sentenza imminente della Corte Europea) la Polizia Comunale di Roma, mandato dalla Sindaca, sgombera il campo. “Fanno i buonisti”, commentava a caldo i Giudici Europei. Si, e voi, che cosa fate: I “cattivisti”? Sarebbe compito delle Forze dell’Ordine di fare il contrario del bene?
Gli abitanti messi in strada, tanto sono solo “Rom”. E rispetto all’accusa che anche una parte dei cattolici italiani gli rivolge,  #Salvini si difende dall’accusa: “Razzismo? Nei campi vive sacca parassitaria di 30mila persone”.
Ora associare ai #Rom, che vivono nei campi in condizioni drammatiche, il concetto -sacca “parassitaria”- ricorda a me il linguaggio nazista. Purtroppo. Associare la parola “parassita” a delle persone umane, pure camuffando il concetto con la “sacca parassitaria”, far presa sui più bassi sentimenti che serpeggiano nella società: di non più riconoscere nell’altro un tuo fratello, un esser umano come te.
Un “parassita” lo si schiaccia, lo si uccide, senza pietà – cosi hanno fatto i nazisti in Germania, uccidendo 500mila Sinti e Rom. E nessuno ha protestato, sotto Hitler, perché essi erano ritenuti da tutti la feccia della società, gli esseri “sub-umani” come li definirono i nazisti.
Il linguaggio prepara le azioni disumanizzando le persone. Le parole hanno un enorme peso.
Non dico affatto che Salvini voglia uccidere queste persone, che lo abbia in mente. Non ci credo per niente.
Perché anche agli italiani piu xenofobi è chiaro che le colpe della scarsa performance economica italiana, del generale malessere in Italia, non è attribuibile ai 35mila Sinti e Rom nei campi italiani.
Ma maltrattare gente che non può rispondere, serve per tener alta la tensione, per mostrar i muscoli.  Forte con i deboli, debole con i forti. Che cosa possono fargli dei bambini piangenti, ai quali il Comune ha distrutto il container? Non contano, non votano.
E chi se ne importa che nessuno gli ha preparato una casa alternativa. Se uno li volesse mandare nelle case popolari di Ostia, starebbe ad aspettarli la Mafia locale con i picchiatori nazisti a “difendere” le “loro” case, abusivamente controllate in barba al Comune.
Sia chiaro. Il problema non esiste da oggi. NON lo ha creato ne il M5S, ne la Lega. Un problema da tanto tempo ignorato dalle amministrazioni precedenti sotto le quali, con il silenzio in parte complice, si è pure istaurato il sistema mafia-capitale che gestiva “l’aiuto” ai poveri nei campi, lucrando su tutto. Uno schifo nello schifo.
Sotto questo profilo posso pure dare ragione a Salvini (!), i campi Rom sono spesso zone di alta densità di illegalità: ma con persone umane che ci vivono in condizioni orribili e con bambini che di sicuro (!!) non hanno scelto di loro sponte a crescere in quel modo, in quel mondo.
Quello che non è assolutamente accettabile è il linguaggio, perché quello disumanizza Rom e Sinti. Parlare di “sacca parassitaria” è, e lo ripeto, linguaggio filo-nazista. Principiis obsta.

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