Suicidio Gorizia. La tragedia chiami tutti i giornalisti italiani ad una riflessione su qualità e condizioni del lavoro nel settore dell’informazione

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La tragica morte di un uomo, di un lavoratore, di un padre, non possono lasciare indifferenti. La tragedia di Gorizia, dove un dipendente poligrafico del centro stampa dei quotidiani il Piccolo di Trieste e il Messaggero Veneto di Udine si è tolto la vita, deve chiamare tutti i giornalisti italiani ad una riflessione sulla qualità e sulle condizioni del lavoro nel settore dell’informazione, la cui funzione è fondamentale per la tenuta democratica di un Paese. All’incredulità e al dolore, che i giornalisti e i poligrafici del gruppo Gedi hanno espresso proclamando una sacrosanta giornata di sciopero, devono seguire momenti di confronto condiviso su come nel comparto vengono declinati i pur spesso necessari processi di ristrutturazione. Ovunque stanno prendendo sempre di più il sopravvento politiche aziendali di stampo meramente ragioneristico che fanno passare in secondo piano la qualità del prodotto, il radicamento sul territorio delle testate e, purtroppo, anche la dignità del lavoro e delle persone, ormai pedine da spostare senza criterio sullo scacchiere dei risparmi, degli accorpamenti e dei tagli indiscriminati. Il rispetto per le persone, prima ancora che dei lavoratori, deve tornare a essere una precondizione di relazioni industriali e sindacali spesso degradate. Servono riflessioni, linee d’azione e reazioni comuni. Per questa ragione, la FNSI convocherà la conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione nella giornata di giovedì 21 giugno, a Roma. Luogo e ora della riunione saranno comunicati nella giornata di domani”.


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