Macerata. L’emergenza italiana non è l’immigrazione ma certa politica

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Quello che è accaduto a Macerata, il seguito dell’evento sui social, i commenti di molti organi di stampa e le finte prese di distanza di una parte della politica segnano un drammatico possibile punto di non ritorno della situazione sociale e della civiltà del nostro paese.

Io credo che tutti coloro che di questo sono convinti debbano uscire allo scoperto e dire una volta per tutte che l’immigrazione in Italia è la conseguenza logica dei tempi in cui viviamo, non esiste alcun riscontro oggettivo – numeri, dati, statistiche – di connessione con l’aumento della criminalità, mentre il crescere dell’odio – che non è rancore o risentimento, è odio allo stato puro – viene fomentato da anni da politici irresponsabili, fascisti e razzisti, nei confronti dei quali troppo spesso viene mostrata tolleranza.
E’ certamente il tempo dell’unità delle forze sane di tutto il paese, ma l’asticella di guardia viene continuamente superata: anche in queste ore, di fronte alla disgustosa minaccia sul web contro Laura Boldrini, ci sono politici come Salvini che rilanciano scomposti attacchi contro quella che ancora oggi è la presidente della camera dei deputati. L’unità e la solidarietà non possono valere per politici di questo genere e per chi non vuole vedere la realtà dei fatti.
Credo che le parole di Saviano vadano riprese, moltiplicate, rilanciate, in nome della difesa della Costituzione e del popolo italiano: a Macerata si è assistito ad un atto di terrorismo di matrice fascista e se si fa finta di non capire chi sono i veri mandanti di questa stagione di odio e di violenza si mette a repentaglio la tenuta democratica del nostro paese.


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