A Roma l’abbraccio collettivo di un popolo alla Costituzione e ai valori antifascisti e antirazzisti

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“Guardate bambini. Guardate queste persone che sfilano. Guardatele perché questa è Storia”. È la frase di una maestra ai suoi alunni che guardavano incuriositi il corteo antifascista a Roma, mentre passava loro accanto. Tra tutte le frasi incisive, le parole determinate e i discorsi profondi ascoltati ieri alla manifestazione, rimane impresso l’insegnamento puntuale di chi non stava partecipando direttamente, ma capiva e spiegava ai più piccoli ciò che stava succedendo.

Quella maestra, senza aver ascoltato gli interventi che di lì a poco si sarebbero susseguiti sul palco di piazza del Popolo, metteva in pratica lo spirito e le intenzioni di migliaia di persone: testimoniare la responsabilità, la forza di far rivivere la memoria attuale dell’antifascismo, l’impegno nella cura e nel rispetto della nostra Costituzione. Dal palco, una ragazza musulmana ha urlato con tutta la forza che aveva le parole scritte da Piero Calamandrei, immobilizzando una piazza che non finiva mai di riempirsi.


“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo”.
 
Queste parole hanno colpito il cuore dei giovani che erano lì, dei tanti studenti che ieri hanno portato la freschezza intelligente delle loro convinzioni: nonviolenza, integrazione, uguaglianza. Tutti diversi, tutti uguali. Perché, come ha detto Carla Nespolo nel suo appassionato discorso alla piazza: “Per il fascismo l’altro è un nemico. Per noi, l’altro è un fratello e un compagno”. E ancora ai ragazzi erano rivolti i pensieri della presidente dell’Anpi:
“Troppo silenzio c’è stato intorno a questi temi, troppa distrazione, troppa indifferenza.
 Oltre al ruolo primario della scuola è fondamentale quello dell’informazione: dai giornali, al web, alla televisione e così via. Lo dico a tutti, ma soprattutto ai giovani: è utile e indispensabile leggere i libri di storia, la letteratura e le testimonianze. Ascoltare buona musica, come quella che abbiamo sentito oggi nel corteo e qui sul palco. Musica di lotta e di libertà”.
La Nespolo, che ha ringraziato le associazioni promotrici tra cui Articolo21, ha anche espresso tutta la sua riconoscenza verso “una giornalista come Federica Angeli, per il coraggio della sua testimonianza”. E tanta importanza ha attribuito al ruolo del giornalista, per una società matura e consapevole.
La pioggia non ha fermato nessuno e in quella piazza ieri, c’era l’abbraccio collettivo di un popolo alla Costituzione e ai valori antifascisti e antirazzisti.

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