Non passino sotto silenzio le uccisioni di bambini

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La violenza contro gli individui più deboli è ovunque intorno a noi. Se ne parla e se ne scrive, ma siamo ancora lontani dall’avere un efficace sistema di prevenzione, la cui realizzazione deve partire dalle istituzioni e valorizzare l’impegno della società civile. Ci sono associazioni e volontari competenti e preparati, in grado di affiancare servizi sociali, forze dell’ordine e magistratura, ma è una costellazione che non riceve un supporto sufficiente da parte dello stato né delle istituzioni locali. Bisogna poi sottolineare come attualmente, in Italia, si passino quasi sotto silenzio le uccisioni di bambini, che avvengono prevalentemente in ambiente domestico. Vi è una vera amnesia collettiva su questa immane tragedia. Anche in quei casi, strazianti, ci sono spesso sintomi e denunce inascoltate. Duecentocinquanta bambini sono stati uccisi negli ultimi dieci anni, spesso dagli stessi genitori. E’ una tragedia che ha un’eco flebile su media. Le vittime sono bambini di pochi anni o addirittura neonati. La violenza non si ferma se non si rompe l’indifferenza. In Italia una madre o un padre ogni settimana uccidono o tentano di uccidere 3-4 figli con una media di circa 170 bambini vittime in un anno (dato sul tentato o effettuato infanticidio).

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