Media sotto attacco e attivismo in fermento, arriva Donald

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Nemico numero uno: i media mainstream. Questo il succo della prima conferenza-stampa tenuta da Donald Trump mercoledì scorso, dopo quasi sei mesi. Prima definendo “inutile  spazzatura” il resoconto (non totalmente comprovato) con cui Buzzfeed News ieri parlava di legami diretti tra Trump e la Russia  e poi rifiutandosi di ascoltare la domanda del corrispondente della CNN, Jim Acosta, perché “voi siete le fake news“.

Ottimo inizio, non c’è che dire, per instaurare un rapporto di reciproca fiducia con le testate d’informazione, e per estensione, con la cittadinanza tutta – se non con l’intero pianeta.  Suggerendo che basta affidarsi a piattaforme tipo Twitter per fare informazione e politica. Inevitabile tuttavia la domanda: pur se il suo Twitter-feed vanta quasi 20 milioni di “follower”, può il Presidente della maggiore democrazia al mondo puntare tutto su quest’unico canale top-down? Come la mettiamo con la trasparenza, il dibattito pubblico, la molteplicità di voci diverse?… Continua su vociglobali


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