La Pinacoteca dei Milanesi

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Milano in estate si svuota e, se è già la seconda città più vivibile d’Italia (il Sole 24 ore – dicembre 2015), si riempie ancora di più di opportunità alla portata di tutti. In particolare l’offerta di quest’estate viene dalla Pinacoteca di Brera che apre al pubblico il giovedì sera dalle 18:00 alle 22:20 a soli 2€.
Nel centro storico meneghino è sita una delle maggiori collezioni d’opere d’arte che ospita capolavori come il Cristio Morto del Mantegna,  la Pietà di Bellini, Il bacio di Heyez e altre opere di figure come Raffaello, Caravaggio, Bramante, Sironi e molti altri, spaziando dal 400 ai primi anni del 900.
Potrei parlare a lungo della collezione, ma quello che è davvero interessante è la proposta culturale del neo direttore James M. Brandurne che, a un anno dal suo mandato, mostra già ottimi risultati.
Ogni giovedì sera (la scelta del giorno è stata vincolata dall’ingresso a pagamento nel centro storico della città, che il giovedì termina proprio alle 18:00) Brera accoglie tra le 800 e 900 persone.
Il 21 gennaio 2016 Bradburne ha annunciato la missione della Pinacoteca durante la sua direzione: “Rimettere Brera nel cuore della città”.
Senza alcun investimento particolare e utilizzando solo il canale classico della stampa, senza aiuti o collaborazioni da parte del Comune di Milano,  Brera ha fatto centro.
Provare per credere: giovedì sono andata a Brera. Superate le prime sale, più riservate, e superata la breve coda per ammirare Il Cristo Morto, la mia visita prosegue piacevole e affatto confusionaria, nonostante la presenza di un paio di guide con gruppo a seguito.
Milanoguida (tra le maggiori società do visite guidate presenti nella provincia di Milano) conferma l’ottima gestione organizzativa e Gabriella Ragozzino (fondatrice) auspica un proseguimento dell’iniziativa per poter presentare nuove visite di approfondimento e accontentare il gran numero di interessati.
Anche il direttore Bradburne, durante la breve intervista concessami, dichiara che vorrebbe continuare su questa strada per rendere entro i prossini cinque anni la Pinacoteca “attiva, innovativa, accogliente, cortese – nel cuore della città”.
Alla mia domanda sui numeri di questa iniziativa, il direttore ironizza dicendo: “Il numero secondo me è zero – non è mai stato fatto prima!”, mentre per quanto riguarda la scelta del pubblico conferma quello che tutti si aspettano da un luogo di arte e cultura: “Il target era tutto il pubblico in generale,  ma siamo rimasti sorpresi dal gran numero di giovani!”.
Questo è il centro fatto dai milanesi, che amano la propria città e sanno coglierne ogni opportunità.
Gli ingredienti quindi ci sono tutti: un direttore intraprendete, solide collaborazione con organizzazioni culturali e, cosa ancor più importante, un pubblico interessato e partecipativo.
Milano città grigia, dopo aver scalato la classifica sul grado di vivibilità, si prepara a scalare anche quella sulla cultura.

*Articolo 21 Lombardia


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