Repubblica Centrafricana, i crimini di chi deve garantire la pace

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Ancora la Repubblica Centrafricana. Ancora violenze. Ancora i peacekeeper

Di Giuseppe Fusco

Un’inchiesta di Human Rights Watch, pubblicata all’inizio di giugno, rivela notizie scioccanti. Tra il dicembre 2013 e il giugno 2015 soldati della Repubblica del Congo, mentre prestavano servizio come peacekeeper nella Repubblica Centrafricana, hanno ucciso almeno 18 persone. Compresi donne e bambini.

Questi crimini sono stati perpetrati da peacekeeper in servizio per la missione di pace MISCA guidata dall’Unione Africana – e istituita nel dicembre 2013 dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Risoluzione 2127) – e da peacekeeper della successiva missione di pace MINUSCA condotta dall’ONU – istituita nell’aprile 2014 dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Risoluzione 2149).

Lo scorso febbraio è stata scoperta una fossa comune a Boali con i resti di 12 persone, vicino alla base dei peacekeeper che li avevano imprigionati nel marzo 2014. Contraddicendo così le loro dichiarazioni riguardo la fuga delle vittime. In più, Human Rights Watch ha documentato la morte per tortura di due leader delle milizie anti-balaka nel dicembre 2013 a Bossangoa e l’esecuzione pubblica di due sospetti anti-balaka nel febbraio 2014 a Mambéré. Questo durante la missione MISCA. Nel giugno 2015, sempre a Mambéré alcuni peacekeeper congolesi della missione MINUSCA picchiano a morte due civili.

Human Rights Watch ha indagato sulla scomparsa avvenuta a Boali con diverse visite sul posto, l’ultima ad aprile scorso. Dopo una visita nel marzo 2015 ha comunicato all’ONU e alle autorità locali l’ipotetica posizione della fossa, ma nessuno ha cercato di salvaguardare l’area o di raccogliere prove per un futuro procedimento giudiziario… Continua su vociglobali


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