Finchè ci saranno i signori della guerra che vendono armi e mr.Petrolio a decidere chi sono i buoni e i cattivi non ci sarà scampo

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E’ un discorso difficile, ma va fatto proprio nel momento in cui tutti abbiamo paura. Il mondo sta esplodendo, ma la violenza può solo aumentare finchè ragioneremo “dispari”, come ha argutamente annotato un mio referente online. Che significa ragionare dispari? Significa che i morti vanno contati tutti, senza distinzioni. E’ giusto e addirittura doveroso onorare le vittime di Parigi, ma sul piano quantomeno morale andrebbero ricordate anche quelle nigeriane, sudanesi, libanesi, kenyote e forse anche russe tanto per dire soltanto di quelle uccise dallo scellerato fondamentalismo.

Dobbiamo piangere Parigi perchè è giusto versare lacrime per persone innocenti abbattute dall’odio. Ma non dobbiamo piangere adesso solo perchè abbiamo paura, perchè ci sentiamo colpiti in casa nostra. Dobbiamo urlare sempre e comunque contro la violenza. Non prendiamocela sempre con gli altri, in questo caso gli islamici, quando proprio i musulmani sono i primi ad essere colpiti. Riflettiamo piuttosto sui nostri errori. C’è chi dice che l’Isis è stato creato dagli americani. Non è vero, ma certamente è frutto degli errori americani. Proprio oggi Blair, alleato nella devastante stupida inutile guerra in Iraq, lo ha ammesso: “Abbiamo sbagliato”. E come si fa a non ricordare che è stata la Francia a spingere per liquidare Gheddafi aprendo la strada all’islamizzazione di tutta l’area?

Come si fa a non restare inorriditi al pensiero di essere alleati con l’Arabia Saudita, forse il Paese più radicale di tutti? Come si fa a non considerare che è stata dichiarata la guerra al terrorismo per vendicare, giustamente, le tremila vittime delle Due Torri quando sono morti, in questi anni, cinquecentomila irakeni? E’ scritto d’impeto, ma sacrosanto, dire che se un fondamentalista uccidesse un mio familiare gli sparerei in testa. E come si fa allora a non capire un irakeno che si è visto uccidere a sangue freddo da un marine un figlio, un fratello, un padre? E gli afghani, bombardati a tappeto da quindici anni? Penso ai miei figliocci, a Shatia e a Jovid, belli innocenti: bambini che hanno il solo torto di essere nati dalla parte sbagliata. Ragionare dispari.

La realtà è che è tutto tremendamente finto e noi siamo solo burattini. Si chiudono le frontiere quando i fondamentalisti stanno già qui, s’intensificano i controlli agli aeroporti quando i terroristi passeggiano in pista, quando le famose “intelligence” non proteggono neppure gli obiettivi sensibili come il Bataclan. E ancora: quando non ci rendiamo conto che i nemici ce li abbiamo in casa: è successo a Parigi con cittadini francesi, è successo a Londra con cittadini inglesi, è successo a New York con cittadini americani. Perchè? Dove abbiamo sbagliato? Ma forse non abbiamo affatto sbagliato perchè non è certo la politica che comanda il mondo, ma l’economia. E allora bisognerebbe cominciare a chiedersi perchè tendiamo la mano agli arabi ricchi, come il Qatar o gli Emirati e sottovalutiamo il solito paradosso globale: che il nostro caro mondo occidentale rappresenta soltanto il cinque per cento del pianeta, ma consuma l’ottanta per cento delle risorse. I ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sono sempre più poveri e ci meravigliamo poi che corrono verso la sopravvivenza.

Ha ragione il Papa: “Uccidere per la religione è una bestemmia”. Infatti, si cerca di giustificare ogni guerra con intenti nobili come la democrazia, ma si tratta soltanto di voglia di conquista, come sempre. Finchè ci saranno i signori della guerra che vendono armi e finchè ci sarà mr.Petrolio a decidere chi sono i buoni e i cattivi non ci sarà scampo. E magari ci stiamo avviando, senza accorgercene, verso la fine dell’impero occidentale. Per gli stessi errori dell’impero romano, quando ha smesso di conquistare portando benessere, ma ha cominciato a prendere, con  la forza. I talebani sono nati per un pugno di riso. Sono sempre più convinto: non è una guerra santa. Ma uno scontro di civiltà.


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