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Sicilia, non sarà il caso che il Presidente Crocetta lasci l’incarico?

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Rita e Salvatore Borsellino, fedeli alla memoria di Paolo Borsellino e vicini alla figlia di Paolo Lucia, fino a pochi mesi fa assessore nella giunta regionale siciliana, hanno invitato pubblicamente l’attuale presidente della Giunta, Rosario Crocetta, a lasciare il suo incarico e a favorire la possibilità che presto i siciliani possano andare alle urne.
La situazione siciliana, tanto per cambiare, appare anche oggi a dir poco paradossale. “Guardate un poco -ha scritto un giornalista che ha dedicato alle cronache mafiose gran parte della sua attività raccolta ora in un voluminoso libro di articoli intitolato Quarant’anni di mafia (pubblicato dall’editore Rizzoli) – agli occhi dell’Italia e del mondo intero che effetto deve fare sapere che un ex presidente della regione, come Salvatore Cuffaro, che per anni si è fregiato del titolo di “presidente antimafia” è ristretto agli arresti domiciliari in un’altra provincia per esplicita richiesta della famiglia di quel giudice, Paolo, che insieme a cinque uomini e donne venne fatto a pezzi dal tritolo dello Stato-mafia e della Mafia-Stato.

E che non solo è ristretto ai domiciliari ma che spontaneamente decide di bere l’amaro calice, nella speranza, e questo è sin troppo facile intuirlo, che quando le commemorazioni saranno finite tutto potrà tornare al suo posto compreso lui. Guardate un poco il capo dello Stato, Sergio Mattarella – che invece a Palermo viene, ed è presenza graditissima per i familiari – che vede fare gli onori di casa da un presidente ad interim tal Baldo Gucciardi, dirigente PD, di nuovissimo conio, essendosi trovato qualche giorno fa a sostituire Lucia Borsellino alla guida della sanità dopo le sue irrevocabili dimissioni per “ragioni etiche”.

E poi ancor prima poi lo stesso Crocetta che si era “autosospeso” di fronte al dilagare per lo scandalo procurato dalle parole dette dal medico di Crocetta, Tutino, su Paolo e Lucia Borsellino.” La verità è che, a questo punto, l’unica cosa positiva che si può fare è quella di andare alle urne e restituire ai siciliani la libertà di scegliere chi deve governare quella terra tormentata che tanti scrittori e poeti hanno cantato ed esaltato negli ultimi secoli in tutto il mondo.  Bisogna togliere dall’orizzonte le nuvole e le parole che si sono incrociate in queste ultime settimane e che hanno steso su quelli che sono stati i veri protagonisti di un’eroica lotta contro le associazioni mafiose insinuazioni e offese che nessuno avrebbe dovuto sentire e tanto meno condividere.


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