La storia del concorso nazionale di Medicina e l’unico lieto fine possibile

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In Consiglio Nazionale, poco meno di due anni fa, dovemmo decidere se ammazzare la riforma del ‪#‎concorsonazionale‬ delle ‪#‎specialitàmediche‬ o mandarla avanti. Avevamo poco tempo per prendere una decisione netta perchè il Governo stava per cadere e, con un nuovo Ministro e rimpasto di cariche governative, il progetto si sarebbe sicuramente arenato, almeno per qualche anno.

La riforma per come era stata scritta faceva abbastanza schifo e non era stata ‘cucinata’ attraverso nessun processo decisionale ampio: era stata calata più o meno dall’altro con un’ infinità di contraddizioni. Decidemmo, in una delle scelte più complicate che quell’ organo prese in tre anni, di far andare avanti il tutto: seppur claudicante quella riforma permetteva di far diventare la selezione nazionale, avrebbe scardinato il potere baronale delle facoltà di medicina(almeno sulla scelta delle specialità) e avrebbe permesso a(tutti)gli aspiranti medici di recuperare dignità e combattività sul luogo di formazione.

Formulammo un parere favorevole subordinato ad un dilatarsi dei tempi di approvazione e trovando una sintesi unanime su un documento di tre pagine di criticità, che scrivemmo insieme alle associazioni degli specializzandi. Dopo quella scelta organizzammo in tutta Italia una serie di assemblee per spiegare la ratio di quel voto, enunicare le nostre perplessità e raccogliere le critiche da chi quel test avrebbe dovuto-un giorno- sostenerlo. Finito questo tour per la penisola riportammo tutto nei luoghi decisionali del Ministero: parola per parola, critica costruttiva su critica costruttiva.

Cosa rimane oggi di tutto ciò?
Un test sbagliato con 10mila aspiranti medici nel panico: sono passati da trovare assurda una prova d’esame (per lo meno così strutturata) ad avere un futuro completamente in bilico grazie all’incompetenza della premiata ditta MIUR-CINECA.
Come se fosse una novità per quell’ accoppiata da circo combinare casini sulla pelle altrui: nulla hanno insegnato anni di ricorsi per errori macroscopici nei test? O anni di somministrazioni alterate grazie alle loro scelte di non andare nella direzione di arginare illegalità e disonesti di varia natura? Neppure i test di infermieristica completamente annullati – un anno fa-a Parma e Pavia, sempre grazie a CINECA, con i risarcimenti immediati per tutti gli studenti iscritti?

Tutto non può finire con le dissioni (non immediate tra l’altro ma.. tra un po’ e qualora il consiglio le accettasse) del Presidente di CINECA.
Ci sono responsabilità politiche di chi per due anni ha fatto finta di aggiustare un test che dire sia stato organizzato con i piedi, non rende proprio l’idea.
Ci sono le responsabilità politiche di chi ha coltivato e difeso questo rapporto malato e poco chiaro con CINECA: non solo quello degli ultimi due anni ma da sempre.
Ci sono le responsabilità politiche di aver dimostrato, ancora una volta, che un test nazionale para universitario in Italia non può avere neppure il retrogusto di una “selezione sulle conoscenze”. E di aver dimostrato, ancora una volta, che nella giungla nostrana-anche in materia di specialità medica- vince il più furbo o il più attrezzato.

Mi dispiace ma nessuno mi convince del contrario: l’unico modo per ridare una dignità a un’ intera classe lavoratrice italiana e ridare una credibilità alle istituizioni nazionali, è quello di far cadere alcune teste importanti del MIUR e allargare il numero delle borse di specialità per questo test ad almeno 10mila unità.
In tempo di austerity, di tagli alle regioni e di calo del servizio offerto ai cittadini, nessuno si azzardi a dire che sarebbe una mossa demagogica e/o uno spreco inutile.

Perchè si è sempre Professori, Medici, Politici, Sindacalisti, Commentatori e Opinionisti con la salute e la vita degli altri.


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