Oggi, se un capo ti palpeggia, devi sorridere

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Fuori dai licenziamenti per giusta causa, ci sono solo quelli per discriminazione. Per esempio perché sei iscritto a un sindacato, non abbastanza “carina” col capo macho, non ridi alle sue battute, comunista se il capo è di destra e viceversa, hai i tatuaggi, sei omosessuale, ecc.

Oggi, se non piaci al capo di una piccola azienda, quella è la porta.Ti prendi l’indennizzo e te ne vai. Il criterio è che in realtà produttive entro i 15 dipendenti c’è un rapporto personale troppo ravvicinato, per imporre con il reintegro una convivenza forzata tra soggetti in conflitto.
Quando invece l’azienda è più grande e il capo lo vedi più di rado, l’elemento della incompatibilità caratteriale tra imprenditore e lavoratore sgradito cede il posto al valore sociale della tutela del ritorno del lavoratore al suo posto (reintegro), se è stata simulata la giusta causa di licenziamento o – peggio – ignorata.
Renzi vuole abolire questa tutela, scambiandola con un indennizzo.
Così se una segretaria resiste alle avance sessuali del capo, questo la può sbattere fuori non per una crisi aziendale o perché è una assenteista (giusta causa), ma perché non è “carina” con lui. Nell’ipotesi del cambiamento di Renzi, questa donna si troverebbe fuori dall’azienda in cui credeva, umiliata e sola, senza che i suoi colleghi possano aiutarla, perché altrimenti farebbero la stessa fine.
Avrà un indennizzo, frequenterà dei corsi di formazione e forse avrà anche una nuova occupazione.
Ma avrà imparato a sue spese che se un capo ti palpeggia, devi sorridere.

 


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