In nome di un terzo del popolo italiano

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47milioni d’elettori italiani sono il popolo sovrano e, in tal senso, eleggono i loro rappresentanti per governare il bene comune a loro appartenente che, a differenza dei millesimi condominiali, non consiste in porzioni differenti per proprietà acquisita in via privata personale da ciascun condomino, bensì è (vogliamo chiamarla) “eredità” in capo a tutti di un tutto che è indivisibile. E’ pertanto la maggioranza che deciderà e agirà, nei tre poteri fondanti lo stato di diritto -forma di governo già scelta dagli italiani- in nome del (è bene ricordarlo: tutto) popolo italiano.

Per quanto ben pochi condomini siano edotti in tal senso, ché una volta eletto l’amministratore condominiale si sentono protetti (ed è perciò  che questa “figura” spesso si rivela “figuro”tra i più loschi) la maggioranza condominiale richiesta per deliberare su certi ordini del giorno non è data solo dal mero possesso personale di più millesimi solo in capo a un proprietario, ma, al fine che la decisione (attenzione: non la convocazione) assembleare sia valida, ovvero non nulla, necessita anche di consenso di un certo numero di condomini persone fisiche, non solo millesimi di proprietà. Appurato che il condominio nulla ha a che vedere con la sovranità, la rappresentatività e la governabilità del popolo sovrano che lo dici a fare?!

Lo dico a fare perché se con meno di 17milioni su 47 (35%) d’italiani verrà imposta la sovranità dunque la rappresentatività del popolo italiano tutto, come deliberato dai nuovi personaggi del (sempre uguale) campo dei miracoli, s’hanno ragionevoli motivi per essere considerati meno che condomini. Infatti, eludendo ancora, così come da anni si elude il conflitto d’interessi che per sua natura stupra l’eredità di cui sopra, s’otterrà ancora a tutti gli effetti che il  condomino più ricco in millesimi della proprietà Italia (magari ottenuti per averla frodata, concussa, comprata) e così utilizzatore finale di persone fisiche, la potrà sfangare. E, ancora, se quei 17 milioni non si paleseranno in prima convocazione, nel ballottaggio per la seconda ne basteranno assai meno per nominare (eleggere non ci appartiene più da mo’) la rappresentatività del (nel) sovrano legislatore ed esecutore in nome del popolo italiano. Vogliono convincerci che in tutto ciò consista il primus inter pares? No, grazie.

Molti già stanno pensando alla rinuncia dell’eredità e senza manco fruire del beneficio d’inventario…


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