Faduma condannata con i due giornalisti

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Alcuni giorni fa si è celebrato a Mogadiscio il processo a Faduma Abdulqadir Hassan, la giornalista di Kasmo Radio che ha denunciato di essere stata violentata da Jebril Abdi e Abdicasis Africa, due esponenti della Polizia politica che lavorano anche per l’emittente pubblica “Somali National TV”. Il Giudice ha negato a Faduma di prendere la parola e ha cacciato dall’aula gli avvocati difensori. Ha quindi letto la sentenza. Faduma deve rimanere a casa e non deve commettere altri reati per sei mesi. Assieme a Faduma sono stati processati anche Mohamed Bashir Hashi, il giornalista di Radio Shabelle che ha diffuso la denuncia di Faduma su You Tube, dopo che la Polizia politica aveva distrutto le apparecchiatura di Radio Shabelle per la quale lavorava, e Abdulmalik Yusuf, editore di Shabelle Media Network, accusato di “attentato alla nazione”, un reato con un solo precedente a carico di Cornel Irro che aveva tentato un golpe contro Siad Barre l’8 aprile 1978 durante la guerra della Somalia con l’Etiopia. Sono stati anche loro condannati rispettivamente a sei mesi e un anno di reclusione, ma con facoltà di comprare la libertà in ragione di un dollaro al giorno. Così Abdimalik è uscito pagando 360 dollari e Bashir Hashi la metà. Nel frattempo Jebril Abdi e Abdicasis Africa non sono mai stati imputati di stupro. Un giudice ne ha tentato l’arresto, ma ha dovuto rilasciarli dopo solo due ore facendo cadere nel vuoto la denuncia di Faduma.
Nella demonologia somala ci sono varie categorie di diavoli. Ci sono i Minghis, sommamente perfidi, e ci sono i Borane dalla cattiveria memorabile. Ci sono anche i Rohan che, al pari del Lucifero della tradizione cristiana, costringono il posseduto a parlare in modo incomprensibile in preda a forte agitazione. A quest’ultima categoria di diavoli si aggiungono oggi a Mogadiscio altri Rohan, ben più tangibili dei demoni: si tratta delle guardie scelte di Damul Jadid che, invulnerabili ad ogni sanzione, svolgono il lavoro sporco per il potere. Il popolo li conosce bene e li teme perché provengono in gran parte dalle fila dell’Amniyad (i servizi di sicurezza) di Al Shabab. Dopo il processo di Faduma, le strade di Mogadiscio spiegano la strana vicenda dei violentatori impuniti con la loro appartenenza al corpo dei Rohan.
Sempre ai Rohan viene attribuito il drammatico destino dell’On.le Mohamed Warsame Mohamed, detto Faysal, responsabile della Commissione parlamentare per gli Affari sociali che, da noi intervistato pochi giorni fa sulle manovre per la sfiducia all’ex Primo Ministro Shirdon, aveva risposto: “Il mio nome figura fra quelli che sono stati indicati come firmatari della mozione di sfiducia al Primo Ministro, ma contro il mio consenso”.
Nei giorni scorsi l’On.le Faysal, acceso oppositore del regime di Damul Jadid che sta tentando di prendere il potere assoluto della Somalia, era stato chiamato dalla presidenza a Villa Somalia. Per entrare nella struttura con la sua auto ha passato tre posti di blocco delle truppe di Amisom. Ha lasciato la sua auto nel parcheggio davanti all’Ufficio del Presidente Mohamud, ma quando l’ha ripresa per tornare a casa, l’auto è esplosa provocandone la morte.
Nessuno ha attribuito l’attentato ad Al Shabab anche perché, se un terrorista fosse riuscito a penetrare dentro Villa Somalia, avrebbe fatto saltare il palazzo e non certo la macchina di Faysal.
Né il Presidente della Repubblica né il Presidente del Parlamento hanno partecipato alle esequie limitandosi all’invio di un telegramma di condoglianze ai parenti.
Per scacciare i Rohan, la tradizione spiega che occorre cospargere di forti profumi o colpire il corpo del posseduto con robusti bastoni.
Nei giorni scorsi Abdiweli Sheikh Ahmed è stato nominato Primo Ministro dal Presidente Mohamud. Abdiweli saprà fare l’esorcismo a Mogadiscio o finirà posseduto pure lui?

http://primavera-africana.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-1


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