Faduma, giornalista violentata e arrestata

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Ieri in serata, al termine di una convulsa giornata iniziata con la minaccia di morte indirizzatagli dalla Polizia Politica e proseguita con l’arresto, è stato rilasciato Abdimalik Yusuf, editore di Radio Shabelle e di Sky FM Radio, le radio libere di Mogadiscio chiuse d’autorità tre settimane fa col pretesto di uno sfratto.
Ma questa mattina è stata arrestato Mohamed Bashir Hashi, Direttore di Radio Shabelle, in relazione all’intervista da lui girata e postata su Youtube – in cui ha raccolto la denuncia di violenza carnale subita da Faduma Abdulgadir Hassan per opera di due uomini in divisa che lavorano anche per l’emittente di stato Radio Mogadiscio.
La giovane diciannovenne ha raccontato alla telecamera di Bashir Hashi di aver conosciuto il colonnello della Polizia Politica Jebril Abdi quando, alla ricerca di un lavoro, si era rivolta a Radio Mogadiscio. Da quell’occasionale incontro era iniziato un contatto telefonico in apparenza del tutto normale, ma che aveva consentito a Jebril Abdi di attirarla con l’inganno presso un’abitazione dove le aveva usato violenza abbandonandola subito dopo alla forzata custodia di un altro militare di nome Abdicasis “Africa”, dipendente anche lui di Radio Mogadiscio.
Intorno alla mezzanotte, poi, Abdicasis Africa, finito il consumo di qat, l’aveva violentata a sua volta e più tardi Jebril Abdi, rientrato dal lavoro, l’aveva violentata per la terza volta. Così Faduma ha perso la verginità e l’onore e teme ora anche l’emarginazione se la sua famiglia lo venisse a sapere. Dopo la pubblicazione del video su Youtube, Jebril Abdi ha imposto alla direzione di “Voce delle donne”, dove nel frattempo Faduma aveva trovato lavoro, di allontanarla dalla redazione e Faduma ha così perduto anche il lavoro.
L’arresto di questa mattina di Mohamed Bashir Hashi non è il primo di un giornalista che denuncia la violenza sulle donne in Somalia da parte di uomini in divisa.
Già Abdirahman Koronto è atato arrestato all’inizio di quest’anno per una episodio identico a quello occorso a Mohamed Bashir Hashi, ma poi è stato processato e assolto.
Oltre all’arresto di Mohamed Bashir Hashi, si è appreso che la stessa Faduma Abdulgadir Hassan è in carcere già da tre giorni durante i quali le è stato imposto di sottoscrivere una versione dell’accaduto in cui scagiona i suoi violentatori.
L’aspetto ancor più drammatico di questa vicenda è che Faduma appartiene ad un clan minoritario della nazione somala che non ha la forza di alzare la voce, mentre il clan degli aguzzini è uno dei più potenti e comanda a Mogadiscio.
Faduma è quindi vittima due volte: la prima perché donna e la seconda a causa dell’appartenenza ad una minoranza clanica vessata non solo da esponenti di un clan più forte, ma anche da quelle divise cui, in tutto il mondo, è delegata la tutela dei più deboli.
Invece di un premio al direttore di Radio Shabelle Mohamed Bashir Hashi per aver contribuito a denunciare un’ingiustizia ed un abuso di oscena prepotenza – con una vittima che ha perso l’onore, il lavoro e la libertà – le più alte Autorità della Somalia non hanno trovato di meglio che disporne l’arresto.

http://primavera-africana.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-1


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