Andrea Allione ha staccato il jack

0 0

Ieri notte si è spento Andrea Allione. Tra i più bravi chitarristi nel panorama musicale italiano e riconosciuto come tale anche a livello europeo, Andrea era da poco tornato da una serie di concerti a Londra, “era fiero e soddisfatto” ha detto il suo amico contrabbassista, Aldo Mella: “quel maledetto male fulminante, a soli 53 anni, ci ha portato via un amico, un eclettico chitarrista e un compositore che anche nell’ambiente stimavamo e amavamo”. Nato nel 1960 a Pinerolo (To) Allione inizia come autodidatta a suonare la chitarra a 10 anni, dai 25 frequenta dei workshops con chitarristi come Jim Hall, John Scofield, Joe Diorio, Kevin Eubanks, Bruce Forman, Gene Bertoncini e segue un corso di armonia. In attività professionale dal 1976 ha suonato in teatri e festival  prestigiosi come l’Olympia di Parigi, il Blue Note a New York e a Montreaux. La notorietà per Allione (che a volte non rende il giusto merito alle qualità e alle capacità  artistiche di un musicista) arriva quando trasferitosi a Trieste nel 1986 –  dove insegna improvvisazione alla Scuola di musica moderna – prende il posto dal 1987 al 1991 del “fido” chitarrista di Paolo Conte, Jimmy Villotti. Certamente una lieta parentesi che lo porterà, in seguito, a collaborare con artisti quali Jimmy Owens, Tommy Cambell, Ray Drummon. Andrea ha sempre lottato nella vita con caparbietà per portare avanti il suo sogno: quello di vivere la musica, vivere di musica e con-dividere la musica. L’altra sera guardando il programma di Rai3 “Sostiene Bollani” ho pensato che sarebbe stato bello, prima o poi, poter vedere e ascoltare su quel palco anche Andrea Allione. Sarebbe un bell’omaggio se da quella finestra Rai, dedicata alla qualità, potesse arrivare il saluto di colleghi e amici. Ciao Andrea


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21