Rom. Chi non ha mezzi di sostentamento non ha forse diritto al mantenimento? Lettera aperta al Sindaco di Roma, Ignazio Marino

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Ma che bravo, sindaco Marino! E’ giusto. La sua affermazione non fa una grinza: < Il mercato abusivo nell’area di Ponte Marconi non si può fare e non si farà. Continueremo a contrastare l’illegalità e la microcriminalità.>. Se eguale fermezza le istituzioni l’avessero con la macrocriminalità  e con  quella dei colletti bianchi il nostro paese probabilmente non sarebbe nelle condizioni in cui versa, non sarebbe in declino economico, culturale e sociale e non avrebbe le sacche di degrado e di emarginazione che si moltiplicano su tutto il territorio nazionale, che ovviamente coinvolgono le persone più deboli e svantaggiate,  che siano italiane, che siano immigrate, che siano rom.

Alle quali le istituzioni hanno  però  l’obbligo di apprestare delle soluzioni valide. Ha presenti l’articolo 2 della Costituzione (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo…) e il secondo comma dell’art 3   (E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che ….. impediscono il pieno sviluppo della persona umana)?   E dunque?  E’ con gli sgombri (ad esempio di via Salviati) che garantisce il diritto alla casa , alla salute e all’istruzione  di chi è fuggito da situazioni invivibili? E’ eliminando il mercatino abusivo  (ma è certo che non vi sia stato alcun tentativo di regolarizzarlo?) di Via della Vasca Navale, nei pressi del Ponte Marconi, che   garantisce il diritto al lavoro? Chi non ha mezzi di sostentamento non ha forse  diritto al mantenimento e all’assistenza sociale (art. 38 della Costituzione)?
Che  non tutti i Rom abbiano la cittadinanza italiana (e non è che ne siano  loro responsabili) le sembra una buona ragione per negare loro i diritti fondamentali?

Avevamo sperato in lei, sindaco Marino. Avevamo sperato che finalmente segnasse una discontinuità rispetto alle Giunte Rutelli, Veltroni ed Alemanno, ma sembra che non sia così, che lei si stia incamminando  sulla  stessa strada,  quella della “sicurezza” e  del rispetto della “legalità” che  garantisce chi è già garantito e persegue chi di garanzie non ne ha alcuna. Lo sa quanti sono a Roma gli immobili di proprietà comunale  o comunque pubblica che potrebbero essere impiegati per dare un tetto a chi ne è privo? E quanti sono gli appartamenti vuoti  e quelli invenduti che potrebbero essere utilizzati per risolvere il problema abitativo gravissimo che c’è a Roma e che riguarda anche i Rom? Chieda a Sandro Medici come si può fare. Lui da presidente di Municipio lo ha fatto e la magistratura ha  riconosciuto la legittimità  della procedura da lui adottata. Perché non ne segue l’esempio?
So che lei ha a cuore la problematica del “fine vita” e lo apprezzo; ma i problemi della vita non sono meno importanti.


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