Victor Hugo, discorsi contro

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“Onorevoli colleghi! Non tollerate l’invadenza del potere, la sacrestia sovrana, la libertà tradita, l’intelligenza vinta e imbrigliata, la notte degli spiriti.” Così si esprimeva Victor Hugo, in un infiammato intervento all’Assemblea legislativa per una scuola laica, gratuita, per tutti. Ed è proprio con questo saggio di bravura che si apre la prima raccolta completa dei nove Discorsi contro, con i quali l’autore de I Miserabili portò nelle aule della politica la passione dei suoi scritti in difesa dei più deboli. Instancabile tribuno, oratore elegante e persuasivo, Hugo era capace di mandare a memoria i suoi interventi e poi declamarli come un consumato attore: contro il bavaglio alla stampa e l’indifferenza per la miseria, contro i tagli alla cultura, contro le limitazioni al diritto di voto e l’ingerenza del clero. Nelle intenzioni di Endemunde, Discorsi contro vuole essere una boccata d’aria per il lettore italiano, intristito dalla pochezza di buona parte dei suoi rappresentanti.

Ecco alcuni estratti dell’intervento di Victor Hugo all’Assemblea
nazionale legislativa del 9 luglio 1850.

“Le verità che sono alla base di qualsiasi democrazia sono la sovranità
del popolo, il suffragio universale, la libertà di stampa. Si tratta di tre
cose identiche, o per dir meglio, è la stessa cosa sotto tre nomi diversi;
quelle tre verità formano il nostro diritto pubblico. La prima, la
sovranità popolare, ne rappresenta il principio; la seconda, il suffragio
universale, il metodo; la terza, la libertà di stampa, ne costituisce
l’espressione multipla, vivente, mobile come la stessa nazione (…).

Là dove questi tre principi sono impediti nel loro sviluppo, oppressi nella
loro azione, rinnegati nella loro solidarietà, contestati nella loro
maestà, allora c’è la monarchia o l’oligarchia, anche sotto il termine di
Repubblica.(…)

Signori, questi tre principi che vi ho ricordato – fate attenzione – sono
solidali e vivono di vita comune. E guardate come si difendono
reciprocamente! Se la libertà di stampa è in pericolo, il suffragio
universale si alza e la protegge. Se è minacciato il suffragio universale,
la stampa accorre e lo difende (…)

Qualunque attacco al suffragio universale, qualunque attacco alla libertà
di stampa, colpisce la sovranità popolare. La libertà mutilata è la
sovranità paralizzata; la sovranità del popolo non esiste se non può agire
e non può parlare. Dunque creare intralci al suffragio universale significa
privarlo dell’azione; intralciare la libertà di stampa significa toglierle
la parola.

Signori, (…) si sta istruendo un processo contro la sovranità popolare,
un processo che continua e che punta verso la sua fine. Devo confessarvi
che all’inizio credevo che il governo avrebbe rinunciato a questa legge. Mi
sembrava infatti che la libertà di stampa fosse ormai già tutta nelle mani
del governo (…)

Questo progetto, tale è la sua essenza, cerca di creare in ogni maniera
ostacoli al pensiero. Aggiunge degli ostacoli materiali, degli ostacoli
finanziari alle innumerevoli difficoltà che già rendono difficile in
Francia l’arrivo e la creazione dei talenti.(…)

Signori, che vergogna, questo progetto! *Sotto la minaccia di ammende
folli, folli, lo ripeto, di ammende stravaganti, questo progetto di legge
colpisce ogni tipo di pubblicazione distribuita, di qualsiasi opera, di
qualsiasi autore, vivo o morto che sia.*

Signori, gli esempi degli Stati Uniti, dell’Inghilterra, del Belgio
dimostrano in maniera evidente che la stampa libera è allo stesso tempo il
sintomo più evidente e l’elemento

più sicuro della pace pubblica; in Francia, dopo 35 anni di libertà di
stampa, dopo tre secoli di splendore letterario e di supremazia
intellettuale, ora arriviamo a questo punto!

In tempi come questi, bisogna stare molto attenti a non fare passi
indietro! *Vi si parla spesso dell’abisso, dell’abisso che è là spalancato,
aperto, terribile, dell’abisso nel quale la società può sprofondare.
Signori, in effetti un abisso c’è.  Ma non è davanti a voi, è dietro di
voi, state attenti a non caderci indietreggiando. *

Victor Hugo, Discorsi contro
Endemunde Edizioni

(88 pagg, 9,90 euro)


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