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Emilia, cuore di un’Italia ferita

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I Tg di mercoledì 30 maggio – Quando le incrostazioni delle politica, il conflitto d’interesse, i  riconoscimenti ossequiosi a padroni e padrini, quando tutto questo è scalzato da una cronaca drammatica e angosciante come quella dall’Emilia terremotata, i Tg si comportano tutti adeguatamente e, senza sostanziali  differenze, illuminano adeguatamente le terra ferita, gli edifici abbattuti, i capannoni accartocciati, i volti di tanti dei 15.000 sfollati che anelano una tenda o che dormono ancora in macchina. Anche i primi provvedimenti del governo sono illustrati correttamente, forse perchè non oggetto di dispute politiche. Le polemiche sulla celebrazione del 2 giugno sono solo sullo sfondo, con l’eccezione di Tg la 7 che approfondisce e di un Enrico Mentana che, senza infierire, fa capire che l’odierna decisione di Napolitano e Monti non lo convince più di tanto. Sui capannoni industriali venuti giù come fossero di lego, e sulle tante vittime tra tecnici e operai, l’impostazione critica, i dubbi e gli interrogativi sono simili e presenti per tutti. Sempre Mentana non dimentica i doveri di chi fa informazione e pur con cautela presenta un servizio che dà voci a chi nelle terre devastate dal sisma protestava e protesta contro le perforazioni metanifere, secondo alcuni possibile “miccia” dello sconvolgimento delle faglie.

Parlare d’altro è difficile, per noi come per i Tg; ci provano soprattutto Tg 1 e Tg 5 che ricavano uno spazietto per la politica dedicato in primo luogo ad Alfano e alle proposte del  Pdl, forse per non incrinare il già precario tentativo di riemersione del centro destra dall’abisso del voto amministrativo. Sempre per la politica Mentana propone titolo e servizio su Beppe Grillo che annuncia la voglia di rivoluzione ma anche la sua “ineleggibilità”.

Segnaliamo dal Tg 5 un convincente servizio che, con molto ordine, ci racconta che gioielliere, proprietari di autosaloni, pellicciai e quant’altro dichiarano redditi intorno ai 15.000 euro l’anno. Consigliamo di andarlo a rivedere sul web a quelli che considerano le Fiamme Gialle come dei nemici e che parlano a vanvera della libertà dalle tasse.

Scommettopoli è assente o taglio basso per tutti, e non ci sembra una gravissima perdita.

Abbiamo detto della difficoltà di parlare d’altro che non sia il terremoto. Difficoltà che non viene mostrata da Studio Aperto che, “per alleggerire”, torna a parlare di Melania Rea e del desiderio di paternità del regale Principe William.

 Alberto Baldazzi

 

Dati Auditel di martedì 29 maggio 2012

 Tg1 – ore 13:30 4.648.000 (24,72%) ore 20:00 6.036.000 (27,21%).

Tg2 – ore 13:00 589.000 (5,54%) ore 20:30 2.591.000 (10,42%).
Tg3 – ore 14:30 2.412.000 (14,42%) ore 19:00 2.505.000 (16,95%)
Tg5 – ore 13:00 4.405.000 (25,52%) ore 20:00 4.351.000 (19,62%).
Studio Aperto – ore 12:25 2.306.000 (17,56%) ore 18:30 1.156.000 (10,09%).
Tg4 – ore 11:30 511.000 (7,45%) ore 19:00 1.043.000 (7,08%).
Tg La7 – ore 13:30 942.000 (5,00%) ore 20:00 2.173.000 (9,49%).

Fonte: www.tvblog.it

 


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