Ciao Enzo, poeta della musica e della libertà

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Se ne è andato Enzo Jannacci strappato alla vita dopo una lunga malattia. E’ stato uno dei grandi protagonisti della canzone d’autore italiana, insieme a Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco e Giorgio Gaber a cui è stato profondamente legato (e affranto per la loro scomparsa). Lo vogliamo ricordare, semplicemente, ricordando testo e musica di uno dei suoi brani più belli e più impegnati (e tra i meno conosciuti) “Il Bonzo” scritto nel 1974 insieme a Dario Fo. Un testo contro la guerra (e non solo) con il suo inimitabile crescendo satirico e che conserva una straordinaria attualità nel toccare vari argomenti: ricorda i “bonzi”, i monaci buddhisti che, durante la guerra nel Vietnam si davano fuoco per protestare contro l’invasione americana; ma è anche un brano di forte denuncia sociale contro la precarietà del lavoro e gli operai morti in miniera. E tra un ricordo della Strage di Bologna e una acuta satira politica (in una più recente rimaneggiata versione live che potete riascoltare alla fine o nello spazio video) si conclude con le parole “libertà” e “rivoluzione”…

Il Bonzo
UA un, a du, a un du tri quatr…
M’han detto che un bonzo
(“un bonzo…chi è ?”)
Un prete buddista
(“ah!”)
si è bruciato
(“‘sto bonzo…”)
Si è cosparso di benzina
nella piazza principale e poi ehhhhhh……
(“Che cosa è successo?”)
Niente!
S’è dato fuoco da sè
perché vuole la libertà

La libertà de brusà
De brusà per pudè campà
Per campà per lavurà
Lavurà per pudè brusà
(“Ah! ah! ah!”)

M’han detto che in Fiandra
(“in Fiandra…dov’ è ?”)
nel Belgio
(“ah!”)
È saltata per aria
‘na miniera
(“de carbun!”)
Son finiti bruciacchiati
Asfissiati, anneriti dal grisùùù- uhhhhhhhh
(“che cos’è successo?”)
Niente!
Più di sessanta terùn
Son finiti all’aldilà
Han finì de tribulà
De tribulà per pudè campà
De campà per lavurà
Lavurà pe pudè ‘sfissià

Io c’ho la macchina
c’ho un bel mestiere
e non faccio il minatore
c’ho la mutua
c’ho la casa al terso piano e
c’ho i servizi col bidet
cosa interessa a me
della mia libertà
La libertà de brusà
de brusà per pudè campà
e campà per tribulà
E tribolare per campare
E tribulà per pudè campà
E de campà per pudè ‘sfissià
E de sfissià per pudè campà
E libertà per pudè brusà

M’han detto ier sera
(“ier sera ? cus’è ?”)
Il dottor Biraghi
(“chi è ?”)
il caporeparto
(“ah!”)
che son licenziato
in tronco

È per via della flessione
sul mercato principale e poi ehhhh- uuuuhhuuhhh
(“Che cosa è successo ?”)
Piango!
Des’ m’interessa anche a me
della mia libertà
La libertà de brusà
De brusà per pudè campà
Libertà de lavurà
De lavurà e dopo asfissià
Lavurà per pudè campà
E tribulà per pudè murì
(“Ah! ah! ah!”)

Non c’ho più la macchina
son disoccupato
la mia donna mi ha lasciato
sensa mutua
sensa casa
non c’ho piu’ neanche il bidet

Sono qui peggio di un bonzo
Non c’ho neanche la benzina per bruciaaaarrr uuuuuhhhhhhhh
Des’ m’interessa anche a me
della mia libertà
Libertà de lavurà
de lavurà per pudè campà
E campà per poi tribulà
E tribolare per campare
E campà per pudè brusà
E libertà e libertà
Allora libertà … confessione
No, confessione e libertà
No, libertà e rivoluzione
No … sì … rivoluzione
No… rivoluzione
Si’ … si’ si’ , rivoluzione
Libertà di rivoluzione
È libertà la rivoluzione
Libertà per tribulà
E libertà per la rivoluzione
Libertà … rivoluzione
Liber… rivo…
rivolu …
rivo …
rivo …
rivolu …
rivolu …
rivolu …
rivoluzione
rivoluzione
rivoluzione
rivoluzione
rivoluzione

Guarda la versione live de “Il Bonzo”


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