Berlusconi: grazie alle Tv comanderà sempre lui

La sentenza della Cassazione sembrava aver confermato quel principio di uguaglianza alla base di qualunque democrazia. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ricchi e potenti compresi. Questo in sintesi, al di là del merito della vicenda giudiziaria, il lascito della decisione della Suprema Corte e questo era il commento prevalente degli organi di informazione internazionale: “in Italia l’ex Presidente del Consiglio non è riuscito a fermare il corso della giustizia”.

Berlusconi: ‘O la grazia o il voto’. Come ‘o la borsa o la vita’

‘O la grazia o il voto‘, una minaccia che ricorda nei modi, nei suoni, nello stile, un’altra esclamazione: ‘O la Borsa o la vita’. La sostanza non è, per altro, molto diversa.
Un signore, appena condannato in via definitiva, chiede al Presidente della Repubblica di graziarlo, non perché pentito, ma perché, altrimenti metterà a ferro e fuoco le istituzioni, magari a colpi di videocassette ritrasmesse da reti compiacenti.

Processo Mediaset, confermata condanna Berlusconi. La verità processuale si completerà con il terzo grado di giudizio.
Ma quella che riguarda tutti noi è chiara…

La conferma in appello della condanna a Silvio Berlusconi sulla vicenda dei diritti televisivi squarcia pesantemente il clima delle “larghe intese”. Chi si è occupato della questione della tv in questi anni conosce la portata di quanto è accaduto. Alla magistratura il ruolo che le compete e che va difeso strenuamente. Al mondo democratico

Bersani e Berlusconi sono come Berlinguer e Moro?

E’ possibile ancora un accordo tra i due maggiori partiti dell’Italia contemporanea il Partito democratico con Pier Luigi Bersani, e il Popolo della libertà che ha in Silvio Berlusconi il capo assoluto e carismatico? E possiamo paragonare i due protagonisti di oggi con quelli che si trovarono di fronte a metà degli anni settanta, il Partito comunista italiano di Enrico Berlinguer e la Democrazia Cristiana di Aldo Moro?