Ambasciatori, avvocati, docenti di università statali e di università telematiche private, architetti e discografici, imprenditori anche se non di primissimo piano, manager del settore pubblico e di quello privato, albergatori, militari di alto grado e professionisti nel settore commerciale e della medicina. A Torino c’erano avvocati di di grido e architetti oltre che dirigenti politici locali del movimento di destra. A Verona imprenditori che hanno raggiunto anche cariche di vertice nella Confindustria locale, oltre ad ingegneri, bancari e dirigenti politici che negli anni successivi sono transitati in altri partiti, da Fratelli di Italia a Forza Italia.
Ecco chi sono i finanziatori di Casapound, riportati per la prima volta nel nuovo libro di Paolo Berizzi, “Libro segreto di Casapound (Edizioni Fuoriscena)”, presentato in anteprima lunedì durante la riunione di Articolo 21. Un lavoro che ricostruisce dalla base economica i legami di potere dell’associazione di destra. Paolo Berizzi da anni vive sotto scorta per le minacce ricevute dai neofascisti, unico caso in Europa, per le sue inchieste proprio relative ai flussi finanziari che alimentano i peggiori rigurgiti della destra più dura, violenta ed eversiva.
