Vogliamo ritornare alla Bonifica fascista della cultura? (I problemi della maggioranza con i libri di storia)

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Che la maggioranza al governo abbia un problema con la storia lo si è visto in tante occasioni. L’ultima è di questi giorni e riguarda un libro di testo per le scuole superiori edito da Laterza, Trame del tempo, appunto, e, in particolare alcune righe nelle quali si afferma a) che il partito giunto al governo del paese nel 2022 ha raccolto “l’eredità” del fascismo b) si cita come “liberticida” il cosiddetto ddl “sicurezza” che limita il diritto di manifestare c) e, infine, si osserva che il governo Meloni prosegue la guerra ai migranti. L’autore di queste affermazioni contenute nella sezione contemporaneistica del manuale è Carlo Greppi. Dopo una segnalazione sdegnata dell’on. Montaruli, il ministro del Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto avanzando all’AIE( Associazione Italiana editori)  un invito a verificare i contenuti del volume giudicato fazioso.

L’episodio è eloquente almeno su due piani diversi. Da un lato quello fattuale: le radici fasciste del movimento giovanile di  FdL sono state apertamente rivendicate, molti autorevoli esponenti del partito le esplicitano –ad esempio Ignazio La Russa – e la ripulsa per ogni affermazione di antifascismo le corrobora; che il ddl cd Sicurezza  renda reato alcune manifestazioni di pensiero non lo dice Greppi, ma la relazione dell’Ufficio del Massimario Penale della Suprema Corte di Cassazione; quanto ai migranti non è certo difficile allineare interventi pubblici e legislativi di questo governo che confermino la linea di contrasto alle migrazioni svoltain questi anni.

Dunque Greppi non esprime interpretazioni ardite, ma riepiloga dati di fatto.

Ma un altro piano è più rilevante: quello della libertà d’espressione, garantita dalla Costituzione. L’unica modalità legittima di critica o apprezzamento del libro di testo è quella demandata agli insegnanti, liberi di adottarlo o no. Ogni intervento del ministro al proposito non può che configurarsi censorio. O vogliamo ritornare alla Bonifica fascista della cultura, che il predecessore del ministro Valditara , Cesare De Vecchi  – ma allora il ministero si chiamava dell’Educazione Nazionale – varò nel 1937,  con liste di libri proibiti e autori vitandi?

 

Ecco qui di seguito il comunicato diffuso in questi giorni al proposito dalla Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea)

La Sissco critica l’intervento del ministro Valditara a proposito dei manuali scolastici

 

La Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCo) apprende da notizia di stampa che il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera all’Associazione italiana degli Editori invitandola, in nome del codice di autoregolamentazione degli editori, a valutare la correttezza delle informazioni riportate nel manuale di storia “Trame del tempo”, opera di Caterina Ciccopiedi, Valentina Colombi, Carlo Greppi e pubblicato dall’editore Laterza. Il ministro ritiene che talune valutazioni di carattere politico espresse nel volume siano da considerarsi non veritiere e dunque lesive degli impegni assunti dagli editori con il codice di autoregolamentazione.

La SISSCo ravvede nell’intervento del ministro, e dunque del governo, una volontà censoria e un intento fortemente intimidatorio nei confronti del manuale in oggetto, dei suoi autori e dell’editore coinvolto, ma indirettamente anche degli insegnanti che intendano adottarlo, di altri autori di manuali scolastici e della stessa associazione degli editori, indebitamente chiamata a svolgere un ruolo di controllo che non gli è proprio né è consentito da alcuna norma, essendo i manuali scolastici doverosamente liberi da ogni vincolo autorizzativo. Il codice di autoregolamentazione, difatti, impegna in proprio i singoli editori, e non la loro associazione, al rispetto del pluralismo, alla non discriminazione e alla correttezza “delle fonti e dei dati utilizzati”, non certo alla verifica della correttezza delle valutazioni o interpretazioni proposte nei manuali scolastici.

La SISSCo deplora fortemente l’intervento del ministro, perché riconosce in esso un atto potenzialmente lesivo delle libertà di espressione e della libertà di insegnamento, patrimonio indisponibile a base del nostro vivere civile tutelato dalla Carta costituzionale (artt. 21 e 33). Tali libertà trovano il loro limite solo nella Costituzione repubblicana e nelle leggi che le regolamentano, nonché nell’esercizio della giurisdizione da parte della magistratura, chiamata eventualmente a tutelare tanto quei diritti quanto chi dal loro esercizio si sentisse eventualmente leso.

Il Presidente Marco De Nicolò sentito il Consiglio Direttivo SISSCo


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