Strage di Ustica. La grave disinformazione di Zapping

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“Zapping”, la trasmissione di Rai Radio 1 condotta Giancarlo Loquenzi, lo aveva già fatto qualche anno fa e lo ritorna a fare nel 45º anniversario della strage di Ustica: trasformandosi in un grande e vergognoso strumento di falsità, scegliendo di farsi vetrina, senza possibilità di confronto, del generale Tricarico, sostenitore da sempre di una ricostruzione completamente menzognera della strage di Ustica. Per inquadrare correttamente la cronaca, va precisato che nel 45º anniversario della strage non c’è “nulla di strano e contradditorio”, come sostenuto nell’introduzione della puntata di “Zapping”.

La vera notizia è la richiesta di archiviazione fatta dalla Procura della Repubblica di Roma, che aveva aperto le indagini nel 2007 dopo che il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga aveva incolpato della strage i francesi, nel tentativo di eliminare Gheddafi.

Oggi, dopo anni di indagine, la Procura conferma la sentenza-ordinanza del giudice istruttore Priore: “Il DC-9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra”.

Sono aumentati gli indizi-certezze contro la Francia: ci sono testimonianze sulla presenza della sua portaerei, la Foch, in mare e non “in riposo” nei porti francesi. E’ documentata e confermata in cielo un’esercitazione americana e francese, ben osservata dagli strumenti Nato e seguita dalla base militare di Grazzanise. Quindi, abbiamo l’ennesima conferma delle menzogne dell’Aeronautica che ha sempre assicurato i cieli liberi da ogni presenza di velivoli, nonostante che gli stessi avieri, in servizio nella notte, lanciassero allarmi per la presenza di aerei militari che razzolavano pericolosamente attorno al volo civile.

Concludendo la cronaca, la Procura afferma che le “indagini non possono proseguire per la mancanza di collaborazione degli Stati amici e alleati”. La verità sulla strage di Ustica è questa, e questa è la corretta informazione che andava data ai radioascoltatori di “Zapping” il 27 giugno scorso. Voglio aggiungere con grande rispetto, che ciò è confermato dai messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei quali si appella proprio alla esigenza di collaborazione internazionale per raggiungere la completa verità sulle responsabilità.

Denunciamo che la ricostruzione fatta dal conduttore Loquenzi nella puntata di “Zapping” è ben lontana dalla verità e dalla cronaca. La responsabilità del conduttore di una trasmissione prodotta dalla Rai, dal servizio pubblico, che vuole essere di approfondimento informativo è quello di aver lasciato raccontare falsità senza un contradittorio come ci si aspetterebbe in un’intervista, consentendo, così, al generale Tricarico di mentire sulla sentenza del processo penale e che possa, in qualsiasi modo, avvalorare la tesi della presenza  di una bomba bordo. Affermazione falsa. Sarebbe stato compito del conduttore, che deve dare a chi ascolta una corretta informazione, precisare che il processo penale a cui ha fatto riferimento il generale Tricarico, riguardava reati commessi dopo il 27 giugno 1980, quindi non aveva nessuna implicazione con le cause della tragedia. Il conduttore poteva/doveva chiarire che i generali erano, nello specifico, imputati per non avere fornito le informazioni in loro possesso al ministro che doveva intervenire in Parlamento il 5 luglio.

Per dovere di cronaca va detto che il reato contestato indicava quante informazioni si sarebbero potute dare: gli imputati non avevano fornito, oltre alle notizie di un eventuale attacco aereo, anche sospetti di esplosione a bordo. L’imputazione dei quattro generali era di avere sostenuto la tesi del cedimento strutturale dell’aereo in una lettera scritta alla fine del 1980.

Ripeto questi sono i reati contestati! Attorno ad essi si è sviluppato il dibattito.

È vero che c’è stata l’assoluzione. Ripeto ancora, l’assoluzione è per i reati specifici compiuti dopo il 27 giugno e non chiama assolutamente in causa le dinamiche della tragedia. Molto grave oltre che falso volere, nella sentenza, trovare le cause della strage, ed è ancora più falso dire addirittura che la sentenza avvalora la tesi della bomba.

Tutto ciò è inaccettabile. Non dovrebbe essere permesso nemmeno giornalisticamente, citare la fama e l’esperienza degli estensori di una sentenza per avvalorare una lettura mendace della sentenza stessa. Si dovrà pur spiegare, per una corretta e completa informazione, che da anni c’è chi continua a sostenere la tesi della bomba che è stata bocciata proprio dai giudici, gli stessi che avevano commissionata, durante la fase istruttoria, una perizia anche questa bocciata a causa degli evidenti errori.

È gravemente colpevole permettere di inanellare menzogne su menzogne senza contraddittorio, senza un approfondimento giornalistico vero.

Nel corso della trasmissione sono state inanellate altre menzogne, Loquenzi avrebbe dovuto informarsi: il generale Tricarico ha affermato che alla fine del processo ci sono state 97 assoluzioni di militari (si è detto in trasmissione 97 a zero, ma di che partita si parla?) senza specificare che la totalità sono avvenute per prescrizione. Quando il giudice, alla fine dell’istruttoria, segnala i reati sono trascorsi vent’anni dal tragico evento, Loquenzi si informi prima di andare in onda: tutti i reati sono andati prescritti tranne quello di alto tradimento sul quale, ripeto, è stato fatto il processo penale per fatti avvenuti dopo il 27 giugno 1980.

La lista delle menzogne riguardo la presenza della bomba a bordo sarebbe ancora lunga, chi ci legge ha sicuramente capito cosa è gravemente accaduto a “Zapping”. La puntata in onda su Rai Radio 1, ha scritto per la radio del servizio pubblico una pagina di menzogna e di disinformazione quando, invece, i cittadini hanno il diritto di essere informati, sta scritto nella nostra Costituzione.

Andrea Benetti, Associazione Parenti Vittime Strage di Ustica


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