Sigfrido Ranucci ha scelto di non partecipare alla presentazione del palinsesto Rai, un gesto simbolico che segna la sua protesta insieme a giornalisti precari, riuniti davanti alla sede Rai di Napoli in viale Marconi. Questi manifestanti si sono opposti con fermezza ai tagli e allo smembramento dei programmi di inchiesta, esprimendo la loro contrarietà a un cambiamento che minaccia la libertà di informazione.
La manifestazione, svoltasi nel pomeriggio, ha visto la partecipazione di Franco Roberti e Luigi de Magistris, i deputati Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s) e Francesco Borrelli (Avs), Elena Coccia (Rifondazione Comunista); insieme con Désirée Klain, Vincenzo Vita, Anna Motta e Pino Paciolla (Articolo 21), Stefano Ferrante (Stampa Romana) e Duilio Giammaria (Petrolio). Raggiunti anche da Riccardo Iacona, e dal sindaco Gaetano Manfredi.
Il manifesto della manifestazione esprimeva un chiaro e forte messaggio: «Il palinsesto siamo noi». Le richieste avanzate dai manifestanti erano inequivocabili: no alla chiusura dei programmi, no al taglio delle puntate, no allo svuotamento delle redazioni, e sì a contratti equi per tutti i giornalisti. Queste affermazioni hanno messo in evidenza un attacco diretto alla libertà di informazione, un tema cruciale e attuale nel panorama mediatico italiano.
I dirigenti del servizio pubblico radiotelevisivo hanno già presentato il nuovo palinsesto 2025/2026 della Rai, che prevede la chiusura di tutti i programmi di approfondimento in onda nella seconda serata, una riduzione delle puntate di “Report” e “Presa Diretta”, e un minor numero di ore di programmazione per “Petrolio” e “XXI secolo”. Trasmissioni come “Rebus”, “Agorà weekend” e “Linea di confine” sono state completamente eliminate.
In aggiunta, l’accordo recentemente firmato dalla Rai prevede che 127 giornalisti, che da anni lavorano senza un regolare contratto, per essere regolarizzati dovranno accettare di essere trasferiti per cinque anni in una sede regionale del Tgr. Questa misura rappresenta un ricatto inaccettabile e colpirà i programmi di approfondimento, privandoli di quei collaboratori essenziali.
La protesta di Ranucci e dei giornalisti rappresenta un appello urgente a difendere il diritto all’informazione e a garantire un futuro per i programmi di inchiesta, elementi essenziali per la democrazia e la trasparenza nella società.
Désirée Klain, portavoce di Articolo 21 in Campania, ha espresso preoccupazione per i recenti tagli a programmi di approfondimento come Report e Presa Diretta e la soppressione di Petrolio. Ha sottolineato che le dimissioni di figure come Roberto Saviano e Fabio Fazio, insieme ad altri allontanamenti, rappresentano un attacco alla libertà di informazione. Durante il presidio “Il palinsesto siamo noi” a Napoli, ha denunciato la decisione di svuotare le redazioni delle trasmissioni di approfondimento come un colpo mortale agli spazi di libertà rimanenti.
