Appare evidente come l’attacco USA all’Iran sposti ancora più pericolosamente il quadro delle relazioni internazionali in un momento di grande difficoltà: oggi scrivere di scontro a livello planetario è molto più realistico che non rispetto (addirittura) a qualche giorno fa.
Premessa la necessità di un riferimento ad quadro di dimensione europea vanno ricordati alcuni punti relativi al teatro e alla situazione politica italiana:
1) siamo in prima linea considerata la presenza di basi USA in Italia
2) in frangenti di questa dimensione è necessario reclamare che la politica estera sia restituita in prima istanza al Parlamento e non delegata al Governo (lo esige il combinato disposto tra l’art.1 e l’art.11 della Costituzione: la sovranità appartiene al popolo e l’Italia ripudia la guerra).
E’ assolutamente necessaria un’azione immediata a tutti i livelli perché i due rami del Parlamento siano immediatamente convocati ponendo all’ordine del giorno la posizione dell’Italia in un contesto di tale drammaticità, così come va portata avanti analoga iniziativa al livello del Parlamento Europeo.
Questa sembra essere la priorità assoluta in questa fase immediata (tra l’Italia vanta una solida tradizione di oscuramento parlamentare nel caso di conflitto) da unire a una fortissima mobilitazione dal basso di cui il movimento dei lavoratori dovrebbe farsi interprete attraverso opportune iniziative.
Le associazioni di cultura politica possono svolgere un’efficace opera di sensibilizzazione e di presenza elaborando posizioni comuni, così come un grande contributo può venire dai livelli locali di governo e di rappresentanza politica dai Comuni alle Regioni.