“Uccidere in pieno centro città. Sembra folle nel 2025 ma in Sicilia accade ancora. Ed è successo ad Avola. A morire uno dei delinquenti più in vista della città, già a processo per reati mafiosi: Paolo Zuppardo. Zuppardo era già stato condannato per minacce di morte nei miei confronti (“io non minaccio ma ti faccio finire male” ed altre frasi simpatiche di questo genere) ed aveva un altro processo in cui era imputato a seguito di alcuni articoli in cui denunciavo le sue attività criminali”. Lo scrive su Fb il giornalista e scrittore siciliano Paolo Borrometi. “Il problema è il senso di impunità che molti di loro hanno ancora oggi. E questo va denunciato perché è un fenomeno sociale inaccettabile. No purtroppo, le mafie non sono state sconfitte e dobbiamo avere il coraggio di dirlo, senza aspettare il prossimo omicidio. Per le ragazze ed i ragazzi, a delinquere – come dimostra l’uccisione di Zuppardo – si finisce sempre male”, conclude Borrometi.
(Ansa)
