Papa Leone XIV, amor sacro e amor artificiale

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Il nuovo Vescovo di Roma, salito a sorpresa (per i commentatori dei talk, non certamente per i cardinali data la velocità e l’ampiezza del voto) al soglio di Pietro, ha fatto un esordio forse altrettanto imprevedibile.

Ha affermato nel primo incontro con i prelati che la nuova questione sociale è l’intelligenza artificiale.

In verità, Papa Leone XIV ha ripreso temi e concetti già arati dal predecessore Francesco, che aveva sottolineato l’importanza della rivoluzione tecnologica in un intervento svolto lo scorso 14 giugno 2024 alla riunione del G7 tenutosi in Puglia, con accenti inusuali per le consuetudini vaticane, attente sì ai mass media ma in maniera alquanto tradizionale.

Sull’onda di una strada già aperta con coraggio da Bergoglio, Leone XIV ha stupito il mondo cattolico (e non solo) apponendo a mo’ di titolo generale il riferimento all’IA. Persino più di quanto inducano a immaginare le culture laiche, purtroppo ferme alla ingiallita polarità dialettica di apocalittici e integrati.

Robert Francis Prévost ha aperto un nuovo libro: l’intelligenza artificiale non è una pura declinazione dentro i paradigmi di produzione e consumo, bensì il modello e la sintassi dell’odierna questione sociale.

Ed è verosimile che la scelta del nome (il nome per un Papa è metà dell’opera) sia davvero connessa al Leone che l’ha preceduto nella lista, quello della Rerum novarum cui si deve l’ibridazione della dottrina e della teologia con l’universo reale, con la “rude razza pagana” evocata da Mario Tronti.

Sarà vera svolta? Vedremo, è assai prematuro capire ciò che accadrà. Comunque, un vento diverso soffia ormai da tempo dal cupolone, non nato per un improvviso mutamento climatico. Sulla transizione in atto nell’intero mappamondo sotto il profilo geopolitico e tecnologico varie autorevoli fonti della Chiesa stanno studiando e fornendo ipotesi pratiche.

L’ex direttore della rinomata rivista Civiltà Cattolica e ora sottosegretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, Antonio Spadaro, ha detto e scritto molto al riguardo: ad esempio, dedicando un numero speciale della rivista nel dicembre 2020 proprio sull’IA e partecipando attivamente alla stesura della Carta di Assisi promossa da Articolo21, che tocca il problema dal lato della correttezza e della trasparenza.

Oltre a Spadaro va citato, ovviamente, il francescano e docente della Pontificia Università Gregoriana (oltre a tante altre cose) Paolo Benanti.

Grazie all’impegno di figure impegnate a decifrare la colossale trasformazione in corso, lo scorso 25 gennaio 2025 il Dicastero per la Dottrina della Fede e quello per la Cultura e l’Educazione hanno pubblicato la nota Antiqua et nova sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana.
Il testo sottolinea come l’IA sia sì una straordinaria conquista, ma limitata a compiti computazionali basati su aspetti quantitativi. Al contrario, l’intelligenza umana è in grado di cercare significato e scopo della vita (si veda l’agile volume delle edizioni San Paolo curato da Paolo Benanti con introduzione a cura di Giuliano Vigini Antiqua et nova, 2025).

Si dovrà capire, però, se la forza del papato si riverbererà in un’idea progressiva volta a tutelare la giustizia sociale e a declinare le acquisizioni scientifiche come incentivo della pluralità delle idee, o non si chiuderà in una visione restaurativa in appoggio all’omologazione dei linguaggi e alle Big Tech.

Il discrimine non riguarda solo l’etica, bensì la nuova divisione tra chi ha il potere di calcolo e chi ne è un mero suddito, cui vengono estratti dati e profili.

Non a caso, il medesimo pontefice ha sentito la necessità di confrontarsi con coloro che hanno seguito dalle postazioni mediali (giornaliste e giornalisti, operatrici ed operatori) i funerali di Francesco e il conclave, rilasciando dichiarazioni impegnative contro censure e carcerazioni.

Nel frattempo, alla Camera dei deputati procede l’iter parlamentare del ddl governativo sull’IA. Ma lì non sembra intervenuto lo Spirito Santo.

 

(Pubblicato su Il Manifesto)

 


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