Importante, originale per una carica internazionale, necessario, rincuorante: c’è tutto questo e molto altro in quella frase che il Papa ha dedicato espressamente ai giornalisti detenuti nel mondo, dai regimi, dalle democrazie perdute, in piena guerra o anche in tempo di pace apparente, come accade in Turchia, considerata la più grande prigione per giornalisti al mondo. Leone XIV incontrando i media di tutto il mondo chiede la liberazione dei giornalisti incarcerati. Ed è un messaggio originalissimo, dirompente. Nessun altro Capo di Stato lo aveva fatto finora, traccia una linea di demarcazione netta. “Permettetemi di ribadire oggi la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato e raccontato la verità, e di chiederne la liberazione. La Chiesa riconosce in questi testimoni – penso a coloro che raccontano la guerra anche a costo della vita – il coraggio di chi difende la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere. La sofferenza di questi giornalisti imprigionati interpella la coscienza delle Nazioni e della comunità internazionale, richiamando tutti noi a custodire il bene prezioso della libertà di espressione e di stampa. Grazie, cari amici, per il vostro servizio alla verità”.
