Domani 9 Maggio anche Articolo 21 parteciperà, con convinzione, all’iniziativa promossa dalla società civile in favore del popolo palestinese. “L’ultimo giorno di Gaza” nella data in cui si celebra la festa dell’Europa: una scelta forte, consapevole, amara ma indispensabile, come ci spiega in quest’intervista Paola Caridi, giornalista, storica, fra le massime esperte di Hamas (cui ha dedicato anche un fortunato libro edito da Feltrinelli) e fra le promotrici e i promotori dell’evento.
Le chiediamo cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane e mesi e la sua risposta è sorprendente: “Potremmo non avere settimane o mesi. Gaza sta morendo oggi ed è nel presente che bisogna fare qualcosa“.
Nello specifico, bisogna rompere la cappa di silenzio, indifferenza, acquiescenza e sostanziale complicità, volontaria o involontaria non importa, di un’Europa sorda e cieca, incapace di ribellarsi al governo di Netanyahu e di promuovere se non sanzioni internazionali, almeno il ritiro degli ambasciatori. Un’Europa in cui si continua a parlare del diritto di Israele a esistere, come se qualcuno avesse mai messo in discussione questo principio, e non del fatto che i palestinesi stanno subendo uno sterminio, con annesso deportazione e la prospettiva di vedersi confinati in un lembo di terra la cui vivibilità sarà pressoché nulla. Su tutto questo il silenzio è assordante e noi, alla vigilia della giornata di domani, abbiamo deciso di infrangerlo attraverso una testimonianza preziosa: per la nostra professione e per il fronte dei diritti umani.